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ZURIGOSoldatessa aggredita o affabulatrice?

16.01.17 - 15:03
La donna ha dichiarato di essere stata aggredita da tre colleghi. Ma ora si ritrova indagata per aver dichiarato il falso
Soldatessa aggredita o affabulatrice?
La donna ha dichiarato di essere stata aggredita da tre colleghi. Ma ora si ritrova indagata per aver dichiarato il falso

ZURIGO - Tutto è iniziato con una menzogna. Alla fine del mese di marzo, nel 2016, una soldatessa si è presentata presso un posto di polizia cantonale a Zurigo. La donna, in quella circostanza, ha riferito d'essere stata assalita sul tragitto verso la caserma da due sconosciuti mascherati. A conferma della sua testimonianza ha mostrato una ferita sulla guancia destra e un livido sulla fronte.

Una settimana dopo, la donna si è confrontata con i risultati delle indagini della polizia. Le telecamere di sicurezza, il giorno della presunta aggressione, non avevano ripreso nulla all'ora indicata. A quel punto la militare ha riconosciuto di non aver detto la verità. In realtà sarebbero stati altri tre membri dell'esercito ad averla aggredita e ad averla minacciata di rappresaglie se avesse parlato, riporta il "Tages-Anzeiger".

Non hanno il dono dell'ubiquità - I tre militari sospettati sono stati arrestati dalla polizia militare. Tutti e tre negano le accuse e assicurano che quel giorno non si trovavano nemmeno nel Canton Zurigo, ma in una caserma nella Svizzera orientale.

L'indagine è stata in grado di confermare quest'ultima versione. Non solo i documenti ufficiali non menzionano la loro assenza, ma il cellulare di uno dei sospetti è stato localizzato proprio nella suddetta caserma. Un selfie con un altro sospetto ha dimostrato che almeno due di loro hanno detto la verità. La polizia militare non ha potuto stabilire se il terzo militare abbia o meno mentito. In ogni caso la versione della donna, a questo punto, si fa molto fragile.

Foto delle lesioni sono state presentate a medici, psichiatri e psicoterapeuti che aveva già esaminato la soldatessa in passato. Alcuni segni sul braccio sinistro sembrano infatti auto prodotti. Gli esperti hanno concluso che non è possibile escludere che le ferite siano auto inferte.

La vittima diventa sospettata - Con questi dati il pubblico ministero di Zurigo ha aperto un'indagine contro la giovane donna accusata ora di aver denunciato il falso.

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