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Sparatoria a Rehetobel, si sta entrando nel vivo dell'operazione. La polizia tratta con il 33enne
HERISAU - Continua l'operazione di polizia ad Appenzello Esterno e dintorni per neutralizzare il 33enne che, questa mattina, poco dopo le 9.00, ha aperto il fuoco contro gli agenti presentatisi a casa sua per una perquisizione domiciliare.
La polizia cantonale non spiega il motivo della perquisizione nella casa di Rehetobel, ma in tutti i casi cerca di tranquillizzare la popolazione di un piccolo semicantone che conta 53.000 abitanti, più o meno tanti quanto il Mendrisiotto. «Non si tratta di un atto terroristico», ha dichiarato questa mattina Hanspeter Saxer, portavoce della polizia cantonale. All'origine della perquisizione vi era una «normale procedura penale».
La polizia, dopo tre ore di caccia all'uomo, ha nel frattempo localizzato il 33enne. Si è entrati quindi in una fase delicatissima dell'operazione. «La polizia lo sta tenendo d'occhio. Il soggetto si trova davanti ad un immobile e minaccia di passare ai fatti, ha dichiarato Saxer. Si sta cercando ora in tutti i modi di procedere ad un arresto senza spargimento di sangue, attraverso una trattativa.
Per la popolazione, tuttavia, «non sussiste alcun pericolo», tranquillizzano le forze dell'ordine, che contano tra le loro fila due feriti, di cui uno «in condizioni critiche». Entrambi sono stati sottoposti ad un intervento chirurgico.
La redazione di 20 Minuten ha parlato con il locatore dell'appartamento in cui abita il 33enne, che viene descritto come persona «discreta». «Abita da solo da circa due anni», ha aggiunto l'uomo, che non ha nessuna idea di cosa potesse essere successo al 33enne.
