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Bolide sequestrato perché giudicato «troppo pericoloso nelle mani» di un uomo
ZURIGO - Assieme ai suoi amici amava la velocità. Avevano l'abitudine di usare le loro auto sportive per guidare a "tavoletta" in autostrada. E non era raro che filmassero le loro "gesta" con il telefono cellulare.
Questo è quello che è successo almeno fino al mese di gennaio, quando l'uomo in questione presta la sua Audi a un amico. In questa occasione lo filma dal sedile del passeggero mentre cerca di superare i 227 chilometri all'ora su un tratto di autostrada dove il limite è di 100 km/h. Ma la bravata non resta impunita.
Anche se non era al volante della vettura quel giorno, l'accusa ha deciso di confiscare la sua Audi e un'altra delle sue auto: una Ferrari. Il motivo? Per precauzione. Il gesto è stato giustificato con il fatto che l'uomo, in passato, ha già perso la patente. Per due volte.
Le ragioni di questi ritiri non sono tuttavia note. Il Ministero ha però supposto che l'uomo, senza precedenti penali, abbia avuto un incidente con la sua Ferrari, a causa di tracce presenti sul veicolo.
Indignato per la decisione, il proprietario del bolide ha presentato ricorso contro la confisca dell'auto di lusso, sostenendo di non aver commesso mai un reato alla guida della sua Ferrari. I segni sulla carrozzeria li giustifica come semplici graffi ottenuti dopo aver urtato un marciapiede.
Nella sua decisione, la scorsa settimana, il Tribunale cantonale ha ammesso di non poter dimostare che l'uomo sia un automobilista spericolato. Ma data la situazione, che evidenzia come l'uomo ami la velocità e si preoccupi poco delle regole della strada, conferma quanto stabilito dal Ministero pubblico.
Il proprietario della Ferrari, infatti, non ha cercato di dissuadere l'amico dal raggiungere una velocità folle in autostrada, ma, anzi, si è divertito a filmarlo con il telefonino.
