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GINEVRAVoleva morire con Exit, 82enne si toglie la vita

11.11.16 - 15:42
Lo ha annunciato la stessa associazione. Sotto accusa la lentezza della giustizia ginevrina
Voleva morire con Exit, 82enne si toglie la vita
Lo ha annunciato la stessa associazione. Sotto accusa la lentezza della giustizia ginevrina

GINEVRA - Si è tolto la vita di propria iniziativa l'82enne i cui fratelli si sono rivolti alla giustizia ginevrina per impedirgli di ricorrere ai servigi dell'organizzazione di assistenza al suicidio Exit. Lo annuncia «con tristezza» oggi la stessa Exit A.D.M.D. della Svizzera romanda in una nota.

Nel comunicato, Exit rileva che il pensionato «non ha potuto morire circondato da coloro che amava». «La lentezza della giustizia ginevrina, che ha tentato la dissuasione con un procedimento volontariamente rallentato lo ha spinto a porre termine alla propria esistenza nella solitudine», scrive l'associazione.

Il pensionato aveva previsto di morire con Exit (Associazione per il diritto di morire nella dignità) il 18 ottobre scorso, ma due dei suoi fratelli avevano denunciato l'associazione presso la giustizia, che era intervenuta per impedire il decesso.

Nel corso di un'udienza svoltasi il 24 ottobre presso il Tribunale civile di Ginevra, il legale degli autori della denuncia - secondo i quali il fratello maggiore soffriva di depressione - aveva chiamato in causa l'allentamento dei criteri per procedere all'assistenza al suicidio deciso da Exit in occasione della sua assemblea generale del 2014: l'associazione presta ormai assistenza anche alle persone colpite da «pluripatologie invalidanti legate all'età».

Il legale dell'associazione, dal canto suo, aveva messo in dubbio la legittimità dei due fratelli a intervenire per impedire la morte del parente. La volontà del suo assistito - aveva sottolineato - «è determinata e determinante». Il Tribunale civile aveva previsto di rendere nota la sua decisione entro tre mesi dall'udienza. Nell'intervallo, era mantenuto il divieto imposto a Exit di fornire la pozione letale all'ottantenne.

«Ciò che doveva accadere è accaduto», commenta oggi l'avvocato di Exit. Secondo Grandjean, l'ottantenne aveva annunciato durante l'udienza di aver l'intenzione di morire, indipendentemente dalla decisione giudiziaria. Il vedovo aveva ripetuto la propria determinazione anche nei giorni successivi. Quale motivo, aveva affermato di essere vittima di sofferenze psichiche e fisiche «intollerabili», aggravate dalla perdita della moglie.

L'avvocato dei fratelli, François Membrez, ha annunciato dal canto suo oggi di aver presentato presso il Ministero pubblico una denuncia penale per omissione di soccorso contro Exit. Quest'ultima non propone cure alternative alla morte, «quali ad esempio un'assistenza psicologica, oppure un ricovero in ospedale», rileva.

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