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SVIZZERALo jihadista di Winterthur rimane in carcere

11.10.16 - 12:36
Il Tribunale penale federale ha respinto il ricorso del 30enne, considerato una figura centrale nella cerchia islamista zurighese
Tipress
Lo jihadista di Winterthur rimane in carcere
Il Tribunale penale federale ha respinto il ricorso del 30enne, considerato una figura centrale nella cerchia islamista zurighese

BELLINZONA - Il presunto jihadista di Winterthur (ZH) arrestato nello scorso febbraio resta in detenzione preventiva. Il Tribunale penale federale (TPF) ha respinto il ricorso dell'uomo, considerato una figura centrale nella cerchia islamista della città zurighese.

Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ha indicato al TPF di essere entrato in possesso di nuovi elementi in grado di rinforzare le accuse a carico del 30enne. In particolar modo, attraverso una richiesta di assistenza legale internazionale, la procura ha ricevuto la deposizione di un nuovo testimone, che intende interrogare personalmente.

Il MPC ha domandato che l'imputato non possa per il momento prendere conoscenza del contenuto della deposizione, per permettere di mantenere il segreto sull'identità del testimone.

Il TPF aveva già confermato la detenzione preventiva dell'uomo nel giugno scorso. Il trentenne, di origini italiane e convertitosi all'Islam, aveva ammesso di essersi recato ad Aleppo, in Siria, soggiornando nelle zone vicine al conflitto. Sostiene però di aver raggiunto la regione in questione con lo scopo di distribuire beni di prima necessità.

Una volta sul posto, avrebbe però ricevuto armi, venendo poi messo a sorveglianza di un campo islamista. L'uomo nega di aver partecipato agli scontri armati, tesi respinta dal pubblico ministero che sostiene di avere numerose foto ritraenti l'accusato in tenuta da combattimento.

L'imputato, che è anche sotto processo per truffa e altri reati nel canton Zurigo, è sospettato di aver violato la legge federale che vieta i gruppi terroristici Al Qaida e Stato Islamico, entrata in vigore nel gennaio 2015.

Gli viene contestato pure l'indottrinamento di alcuni giovani musulmani che hanno raggiunto la Siria per prendere parte alla "guerra santa". Questi venivano reclutati nei pressi della moschea, nei centri di fitness e in una palestra di arti marziali di Winterthur frequentati dall'uomo.

 

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