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ARGOVIASelfie a luci rosse: la Schweiz am Sonntag ha violato la sfera intima di Geri Müller

20.07.16 - 12:18
L'articolo riferiva delle "chat" e delle immagini che il sindaco di Baden ed ex consigliere nazionale dei Verdi aveva trasmesso a una donna, un'insegnante 33enne bernese
Selfie a luci rosse: la Schweiz am Sonntag ha violato la sfera intima di Geri Müller
L'articolo riferiva delle "chat" e delle immagini che il sindaco di Baden ed ex consigliere nazionale dei Verdi aveva trasmesso a una donna, un'insegnante 33enne bernese

ZURIGO/AARAU/BADEN - La Schweiz am Sonntag ha violato la sfera intima di Geri Müller nell'articolo che ha rivelato la vicenda dei cosiddetti "selfie a luci rosse". Lo ha stabilito il Consiglio svizzero della stampa, accogliendo il ricorso presentato da 18 parlamentari contro il domenicale.

Il 17 agosto 2014, la Schweiz am Sonntag pubblicava un articolo intitolato "Geri Müller: selfies di nudo da palazzo civico" (Nackt-Selfies aus dem Stadthaus). Il testo riferiva delle "chat" e delle immagini che il sindaco di Baden ed ex consigliere nazionale dei Verdi aveva trasmesso a una donna, un'insegnante 33enne bernese.

Secondo il giornale, l'uomo politico aveva l'abitudine di scambiare i "selfie" in cui appariva nudo nella sede del Municio e addirittura durante le ore di lavoro. Il domenicale riferiva inoltre che la polizia di Baden era intervenuta ed aveva fermato la donna, in seguito a una denuncia dello stesso Müller.

In una presa di posizione pubblicata oggi, il Consiglio della stampa afferma che in base alla sua prassi pluriennale "la vita privata dei politici è protetta quando non sia dato un rapporto diretto tra un fatto e la loro funzione pubblica". Un interesse pubblico all'informazione non esiste, in linea di principio, quando è in gioco "soltanto la sfera privata, e addirittura la sfera intima della persona".

Uno scambio di "chat" è un atto che attiene alla sfera intima delle persone, "sulla quale i media non hanno un interesse pubblico da far valere: e ciò neppure se abbia avuto luogo durante le ore d'ufficio".

La Schweiz am Sonntag aveva da parte sua argomentato - scrive ancora il Consiglio della stampa - che Geri Müller, nella sua funzione di consigliere nazionale, era una persona pubblica in senso pieno.

In seguito alla pubblicazione dell'articolo, Müller si scusò pubblicamente in una conferenza stampa, ma si rifiutò di lasciare le cariche politiche, come chiedevano i partiti borghesi. In vista delle elezioni federali dello scorso ottobre, l'esponente dei Verdi non si è ricandidato per il seggio in consiglio nazionale.

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