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ZURIGOUcciso con 26 colpi alla testa. La carnefice (recidiva) a processo

14.03.16 - 12:30
Un cittadino tedesco di 77 anni è stato assassinato da una thailandese di 56, due anni fa, a Zurigo. La donna, che deve rispondere dell’omicidio, si dichiara innocente
Ucciso con 26 colpi alla testa. La carnefice (recidiva) a processo
Un cittadino tedesco di 77 anni è stato assassinato da una thailandese di 56, due anni fa, a Zurigo. La donna, che deve rispondere dell’omicidio, si dichiara innocente

ZURIGO - Werner, un tedesco di 77 anni, è stato ucciso in maniera brutale nel 2014 a Zurigo. Dagli appunti legali, l’uomo è deceduto dopo aver ricevuto almeno 26 colpi alla testa. Il processo della sua presunta aggressore prenderà il via mercoledì davanti al Tribunale del distretto di Zurigo.

Vendetta - La presunta assassina è una thailandese di 56 anni. Come riporta il “Blick”, la donna rigetta tutte le accuse e si proclama innocente. Ma le prove in mano al Ministero pubblico dicono altro. La 56enne avrebbe agito per vendetta, poiché qualche giorno prima del delitto, il figlio della vittima l’aveva lasciata.

Pluri-recidiva - La donna ha avuto un passato difficile e tormentato. E ha già esercitato violenza su due dei suoi precedenti ex mariti. È recidiva quindi. Nel 1991, la donna aveva colpito con un coltello l’ex. Più e più volte. La donna avrebbe perso la testa quando l’uomo le aveva consegnato i fogli del divorzio. «Sanguinavo molto e non vedevo più niente» aveva raccontato l’uomo ai poliziotti. Quattro anni più tardi, la donna aggredisce anche il secondo marito ferendolo. «Ha già trascorso due anni e mezzo di prigione per questo» confermano gli avvocati dell’accusa.

La chiave - Sempre il quotidiano svizzero tedesco sostiene che l’appartamento di Werner non fosse chiuso a chiave quando è stato trovato morto. Ma il pensionato solitamente lo chiudeva sempre. La donna disponeva di una chiave di riserva. Ed era l’unica ad avere un motivo per uccidere, sottolinea il “Blick”. Il figlio di Werner conferma. «Non può essere stato nessun altro».

«Nessuna prova» - Markus Götte, il difensore dell'imputata, tuttavia, ritiene che l'accusa non abbia alcuna prova concreta contro la sua cliente. L’avvocato sostiene che la donna andasse d’accordo con la vittima. «Perché avrebbe dovuto uccidere il padre del suo ex fidanzato?» - conclude Götte.

  

Thailänderin Jitchote H. (56) wegen Mord vor Gericht: Tötete sie den Rentner aus Rache? https://t.co/f4FWX8bLiV pic.twitter.com/TV815fvjx4

— Blick (@Blickch)

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