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SVIZZERA«Gli svizzeri, questi cani, popolo di infedeli»

01.03.16 - 10:52
Prosegue il processo ai quattro iracheni accusati di avere dei rapporti con lo Stato islamico e di progettare attacchi in Svizzera
20 Minuten / TA
«Gli svizzeri, questi cani, popolo di infedeli»
Prosegue il processo ai quattro iracheni accusati di avere dei rapporti con lo Stato islamico e di progettare attacchi in Svizzera

BELLINZONA - È riniziato questa mattina il processo che, al Tribunale penale federale di Bellinzona, vede implicati quattro uomini iracheni tra i 29 e i 34 anni accusati di avere dei rapporti con lo Stato islamico e di progettare attacchi terroristici in Svizzera.

Il principale imputato, Osama M., ieri è stato più volte incalzato dal giudice. L’iracheno è stato chiamato a spiegare il significato di alcune parole chiave scritte in una chat: «lavoro», «anguria», «cuocere il pane», «panetteria» e «consorte». Parole in codice sospette. Che vogliono dire altro. Ma la chiave per decriptare il codice, ieri, non era ancora stata svelata. «Spiegherò il significato di queste parole domani».

E oggi il processo si è aperto proprio da qui. Dalle parole in codice. Osama M. racconta al giudice una strana storia, riguardante a suo fratello che è stato arrestato e si troverebbe attualmente in una prigione irachena.  E sarebbe stato questo il motivo che avrebbe spinto Osama M. a iniziare la chat incriminata con alcuni rappresentanti del Califfato: avere notizie del fratello.

Ma dai dialoghi in chat con Abu Hajer, anch’esso a processo, appare altro. Appaiono le parole sospette. «È un lavoratore semplice o c’è dell’altro?» - chiede Osama M. La risposta è sibillina. «No, è un lavoratore semplice, ma ha una certa esperienza con i meloni». «Ok, allora lo incontrerò e parlerò con lui. Ma per fare il pane avrò bisogno di molte altre cose». I giudici vogliono delle risposte riguardo a queste frasi. Spiegazioni che per ora non sono ancora giunte.

I giudici quindi decidono di cambiare tema e si spostano sui messaggi ricevuti da una persona sconosciuta in Facebook. «Mi piacciono i passi avanti che stai compiendo. Fratello questa è la Jihad, non bisogna mai smettere di farla. Tu sei il capo dei musulmani». Ma Osama M. si difende. «Lui ha scritto questo. Non è detto che io sia della sua stessa opinione. E poi in chat si scrivono tante cose solo per divertirsi».

Ancora più inquietanti invece gli scritti di un’altra chat riguardo la Svizzera, il Paese che ha provveduto a salvargli la vita facendolo operare tre volte e ricoverandolo al Centro per paraplegici di Nottwil. In essa, dopo aver appreso alla televisione dell’impegno dell’esercito elvetico in Afghanistan con la Nato, l’imputato ha scritto parole durissime contro la Svizzera.  «Dio, hanno ucciso cinque talebani. Gli svizzeri, questi cani, popolo di infedeli». Osama M., incalzato dalla corte, si è difeso sostenendo di essere stato frainteso e che questa è la reazione naturale di un arabo.

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