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Il figlio autistico ha un attacco di panico su un volo Swiss: una famiglia israeliana costretta a scendere dall’aereo
ZURIGO - Una famiglia di Hod Hasharon, una cittadina nei pressi di Tel Aviv, ha programmato un viaggio a Zurigo per visitare i parenti, con loro il figlio di 8 anni che soffre di autismo. Per andare sul sicuro hanno preparato il ragazzo al viaggio per gli ultimi due mesi, raccontano i genitori al quotidiano Israel Hayom. Per un ragazzo autistico, infatti, un viaggio così lungo può essere molto stressante.
Fino a Ginevra tutto è andato bene. Però, allo scalo romando, quando si sono seduti sul velivolo che li avrebbe portati a Zurigo, il piccolo ha avuto una crisi. Prima ha vomitato, è poi scoppiato in lacrime e non si riusciva a calmarlo. «Doveva rimettere, ma nessuno dell’equipaggio ci ha chiesto come potessero aiutarci per farlo stare meglio», ha raccontato la madre al quotidiano israeliano. La donna accusa gli assistenti di volo di essere stati troppo impegnati a porgere scuse agli altri passeggeri.
Ma il peggio ha da venire. Alla famiglia è stato chiesto di lasciare l’aereo. «Ci hanno buttati fuori, sconvolti e umiliati», continua la madre. Erano le 22 e per un pelo sono riusciti a prendere l’ultimo treno per Zurigo. Ma, ancora una volta, non è finita qui: il loro ritorno fino a Tel Aviv è stato annullato senza nemmeno comunicarlo. Perché? Semplice, figurando come «non pervenuto» sul volo Ginevra-Zurigo, alla famiglia è stato annullato automaticamente il volo di ritorno.
Acquistare un biglietto nuovo è costato loro oltre 2 000 franchi. Ma questa volta hanno scelto la compagnia di bandiera israeliana El Al invece della sua omologa svizzera. «Da un’azienda mi aspetto più comprensione», aggiunge la madre.
Swiss, dal canto suo, spiega per bocca di un portavoce che «questo sfortunato episodio ci è noto. I chiarimenti sulle circostanze della cancellazione sono in corso nei dipartimenti coinvolti. Per questo al momento non posso rilasciare dichiarazioni».
