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Picchiato e insultato da due agenti uno spericolato motociclista che non si era fermato all'alt della polizia
SAN GALLO - Negli ultimi anni le autorità confederali hanno inasprito le leggi sulla circolazione stradale.
Eppure, o forse proprio a causa di questa politica repressiva, lo scorso anno sono aumentate le condanne per inosservanza del codice della strada, che hanno registrato un nuovo record di quasi 58.300 casi.
Lo scorso 5 giugno è stato pubblicato su youtube un video risalente allo scorso settembre riguardante l'arresto di un motociclista 41enne che andava troppo veloce ed era in sella di una motocicletta senza targa. Come ha confermato a 20min.ch il portavoce della polizia sangallese Dionys Widmer, i fatti si sono svolti nel settembre del 2014 a San Gallo.
Il protagonista della spericolata e della pericolosissima guida ha filmato le sue "prestazioni" con una telecamera installata sul casco. La folle corsa dell'uomo inizia a Rheineck, per poi proseguire a Rorschach e terminare nel capoluogo cantonale sangallese. Nel video si vede come già da Rheineck il motociclista percorra le strada ad alta velocità. A Rorschach una pattuglia della polizia cerca di fermarlo, senza successo. E allora ecco che, arrivato a San Gallo, la polizia spunta all'improvviso e, dopo alcuni tentativi andati a vuoto, gli agenti riescono finalmente a fermarlo.
La fuga ha il suo epilogo all'incrocio tra la Tablatstraße e la Rehetobelstraße. Il motociclista cade e viene immediatamente aggredito da due poliziotti che usano la violenza nei suoi confronti e lo insultano. Nel video si sente come gli agenti parlino in dialetto, definendolo uno "storpio" e lo minaccino: "Ti spacco la testa" e "ti ammazzo".
La polizia è a conoscenza dei fatti. Il portavoce Widmer ha dichiarato al portale 20min.ch che "questo comportamento non è tollerabile". Nei confronti dei due agenti è stato aperto un procedimento da parte del ministero pubblico. Nei guai con la giustizia anche il motociclista, anch'egli denunciato.
Il Ministero pubblico contattato da 20min.ch, non ha rilasciato alcune informazioni in merito.
