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BERNA - L'Unione sindacale svizzera non bastano le proposte del Consiglio nazionale per le vittime dell'amianto: l'USS chiede al Consiglio federale di organizzare una tavola rotonda. Ciò dovrebbe servire a discutere ancora una volta del termine di prescrizione e del fondo di risarcimento.
"La politica non prende in considerazione le future vittime", indica l'USS in un comunicato odierno. La "catastrofe dell'amianto" non è ancora stata superata. A causa dei molti rinnovamenti ad edifici avvenuti prima del divieto dell'amianto nel 1989 bisogna prevedere altre vittime nei prossimi anni. Ma la politica non sembra ancora essersene resa conto, rileva l'USS. Secondo i sindacati, la soluzione per le vittime dell'amianto elaborata dal Consiglio nazionale nella sessione autunnale è insufficiente.
Il Nazionale ha stabilito che le persone che in passato hanno subito un danno, quali ad esempio i lavoratori esposti all'amianto, dispongano di un termine di prescrizione assoluto di 20 anni per chiedere un risarcimento alla giustizia, invece degli attuali 10. Il Consiglio federale proponeva 30 anni.
Troppo poco, dice l'USS, argomentando che la revisione del termine di prescrizione non ha tenuto conto delle critiche della Corte europea dei diritti dell'uomo.
L'USS chiede poi al Consiglio federale di instaurare una tavola rotonda con gli ambienti interessati per elaborare soluzioni al problema e discutere della ripartizione dei rischi e il rafforzamento di misure preventive.
Ats
