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Quanto costa marinare la scuola? Una famiglia multata di 582 franchi per le vacanze "rubate". In Ticino la situazione non preoccupa
FRIBURGO. Il primo settembre ricomincia la scuola e tutti, almeno una volta, hanno odiato il compagno che si presenta una settimana in ritardo gongolando per la sua abbronzatura vietata. Lo scorso anno è successo in una scuola di Friburgo, ma lo strappo è costato molto caro alla famiglia: i genitori hanno accampato ogni genere di scusa per i cinque giorni da scuola e, infine, presentato un certificato redatto dal medico di un hotel di un’isola greca, s’è vista appioppare in tribunale una multa di 582 franchi.
La legge sulla scuola varia da cantone a cantone: a Ginevra, dopo alcuni richiami, si rischia una multa da 10 000 franchi. A Vaud costa molto meno ma la denuncia scatta immediatamente, mentre Neuchâtel ha addirittura un “tariffario” che varia in base ai giorni d’assenza.
E in Ticino? "Da noi, a meno di motivazioni importanti, le scuole danno preavviso negativo alle richieste di prolungare le vacanze", ci risponde Francesco Vanetta, direttore dell’Ufficio dell’insegnamento medio. Se poi, l’opinione della scuola rimane inascoltata, "inviamo una lettera ufficiale in cui ricordiamo l’obbligo scolastico e cerchiamo di sensibilizzare". Ma, se diventa un’abitudine, anche in Ticino "si può arrivare ad assegnare una multa di duecento franchi".
"Direi – continua Vanetta – che la situazione è sotto controllo: i casi sono rari e generalmente concentrati a cavallo delle vacanze di Natale". Molte famiglie, infatti, vorrebbero raggiungere i parenti lontani approfittando dei voli più economici fuori dai giorni di punta. Oppure c’è chi, di fede ortodossa, festeggia il Natale il 7 gennaio e auspicherebbe un rietro tardivo. "Nonostante sia un tema sempre all’ordine del giorno, la responsabilizzazione sembra funzionare. Ovviamente, se una famiglia giustifica inventando una malattia è difficile dimostrarlo, a meno che il ragazzo torni visibilmente abbronzato", conclude Vanetta. In questi casi, come accaduto a Friburgo, non è forse nei giorni persi a scuola il dramma, ma nell’aver insegnato ai figli l’arte della menzogna.
