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SCIAFFUSAOre 10.38, le bombe alleate su Sciaffusa

01.04.14 - 12:05
70 anni fa il bombardamento americano sulla città sul Reno che provocò 40 morti
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Ore 10.38, le bombe alleate su Sciaffusa
70 anni fa il bombardamento americano sulla città sul Reno che provocò 40 morti

SCIAFFUSA - La Svizzera è stata risparmiata dalla guerra. Un'isola felice, nel mezzo di una guerra che ha spezzato la vita di milioni di persone nel Vecchio Continente. Sciaffusa ricorda oggi il bombardamento del 1° aprile del 1944. La città sul confine con la Germania, collocata oltre il confine naturale del Reno, è stata scambiata dagli alleati per una città tedesca nemica.

Erano le 10.38 di sabato mattina quando a Sciaffusa scattò l'allarme antiaereo. Nei cieli sopra la cittadina si vide a occhio nudo il passaggio di uno stormo di aerei della aviazione americana. Niente di strano in quei giorni di guerra. Gli abitanti della città aprirono le finestre, rimasero in strada e alzarono gli occhi verso il cielo per assistere al passaggio degli aerei di guerra. Come scrive oggi il quotidiano sciaffusano Schaffhauser Tagblatt, uno stormo di 15 bombardieri B-24 "Liberator" bombardarono la città. Durante quei lunghissimi 40 secondi sganciarono una pioggia di bombe che provocarono 40 morti: 29 uomini, 9 donne e due bambini. 270 le persone ferite. 450 coloro rimasti senza tetto e danni stimati attorno ai 40 milioni di franchi.

Un attacco alleato che violò la neutralità svizzera. Il più grave attacco del 20eimo secolo alla Svizzera e per Sciaffusa una delle più grandi tragedie della storia recente della città. Anche se il bombardamento alleato non ha colpito soltanto Sciaffusa, ma anche i centri di Neuhausen, Stein am Rhein, Thayngen, Rafz, e non è paragonabile agli attacchi alleati dal cielo sulle città tedesche, quello del 1° aprile è rimasto nella storia di tutta la Svizzera.

Furono quasi 1000 gli aerei alleati che in quel mattino del 1° aprile 1944 partirono dalle coste dell'Inghilterra meridionale. L'obiettivo da colpire era la città di Ludwigshafen sul Reno, nei pressi di Mannheim, sede della IG Farben, che allora era il centro chimico produttivo più grande d'Europa. La rotta prevista: il sorvolo del canale della Manica, il Belgio meridionale, il Lussemburgo fino a Ludwigshafen, giungendo da nord-ovest. Le condizioni metereologiche avverse resero difficile la navigazione e anziché raggiungere la città della Renania-Palatinato, gli aerei che proseguirono il volo (la metà delle unità tornarono alla base) arrivarono a Sciaffusa.

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