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SVIZZERALe vittime dell'amianto chiedono tavola rotonda e fondo indennizzi

28.03.14 - 16:42
Le vittime dell'amianto chiedono tavola rotonda e fondo indennizzi

BERNA - L'Associazione delle vittime dell'amianto e dei loro familiari (VAO) della Svizzera tedesca e l'omologa organizzazione romanda CAOVA hanno chiesto in una lettera aperta al Consiglio federale di indire una tavola rotonda sui danni provocati dall'amianto e chiedono anche la creazione di un fondo per gli indennizzi.

 

La notizia, rivelata ieri sera dalla trasmissione televisiva della Svizzera tedesca "10vor10", è stata confermata oggi dalle due organizzazioni.

 

David Husmann, presidente di VAO, ha precisato oggi all'ats che il fondo indennizzi dovrebbe essere alimentato dall'industria e dalla Suva, l'istituto nazionale svizzero di previdenza contro gli infortuni. Calcola che ogni danneggiato o i suoi famigliari dovrebbero ricevere circa 200'000 franchi.

 

Husmann stima che entro il 2020 circa 2500 persone saranno morte in seguito a malattie dovute all'esposizione all'amianto. Il fondo quindi dovrebbe disporre di circa mezzo miliardo di franchi.

 

Secondo la Suva l'amianto, che è ormai vietato in Svizzera da 30 anni, è responsabile ogni anno della morte di circa 100 persone. Questo perché passano molti anni prima che la malattia si manifesti. Finora i decessi sono stati 1800. Secondo Husmann, un fondo sarebbe un modo non burocratico per risolvere il problema.

 

Egli ha poi ricordato la recente sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU), che a marzo ha accolto il ricorso della famiglia di una vittima, sconfessando la giustizia svizzera. Per i giudici europei, rifiutando la concessione di un indennizzo per avvenuta prescrizione, Berna ha violato il diritto ad un processo equo.

 

Adesso la Svizzera ha tempo sino a metà giugno per ricorrere alla Grande Camera della corte di Strasburgo, ma le due associazioni invitano il governo a non farlo e ad accettare la sentenza.

 

Ats

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