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BERNA / CANTONEIn Ticino il rifiuto all'Ue si rafforza nel Mendrisiotto e nella periferia di Lugano

26.02.14 - 15:59
Sono state le regioni di frontiera e i comuni suburbani svizzerotedeschi a far pendere la bilancia a favore dell'iniziativa UDC. Si raffredda l'euroentusiasmo romando
Foto d'archivio (Keystone)
In Ticino il rifiuto all'Ue si rafforza nel Mendrisiotto e nella periferia di Lugano
Sono state le regioni di frontiera e i comuni suburbani svizzerotedeschi a far pendere la bilancia a favore dell'iniziativa UDC. Si raffredda l'euroentusiasmo romando

BERNA - Il 9 febbraio, la Svizzera romanda si è dimostrata meno entusiasta nei confronti dell'Europa rispetto al 1992. La Svizzera tedesca invece si è espressa in maniera meno dura del previsto. È quanto emerge da un'analisi della Comunità di studi per la pianificazione del territorio (CAET) del Politecnico di Losanna. Sono state le regioni di frontiera e i comuni suburbani svizzerotedeschi a far pendere la bilancia a favore dell'iniziativa UDC.

Nel 1992 e nel 2014, anche se gli obiettivi erano diversi, le votazioni hanno riguardato direttamente "l'intensità delle relazioni che vogliamo avere con l'Europa", ha spiegato il professor Martin Schuler al quotidiano "Le Temps".

I comuni meno aperti all'Europa rispetto al 1992 sono stati marcati in rosso su una cartina della Svizzera, quelli più aperti in verde. Dall'analisi emerge come in Ticino il rifiuto dell'Ue si è ulteriormente rafforzato soprattutto nel Mendrisiotto e nella periferia di Lugano.

I romandi, anche se hanno rifiutato l'iniziativa contro l'immigrazione di massa, sono stati meno filoeuropeisti rispetto a 22 anni fa. I centri delle città e i comuni ricchi hanno confermato l'apertura verso l'Europa, ma nella fascia suburbana di Ginevra e Losanna, nell'agglomerato di Sion e nell'Arco giurassiano vi è stato un calo sensibile del voto di apertura, spiega Martin Schuler. NElla Svizzera tedesca, le periferie di Basilea, Berna e Zurigo, che avevano votato sì allo Spazio economico europeo nel 1992, hanno sostenuto l'iniziativa UDC.

Per Schuler sono stati quindi i comuni suburbani della Svizzera tedesca e le regioni di frontiera a contribuire alla vittoria del sì. La popolazione di queste zone infatti è la più colpita dai cambiamenti sociali ed economici degli ultimi anni. I sostenitori dell'apertura sono riusciti ad ottenere percentuali elevate nei centri urbani e nei comuni ricchi, ma non sono riusciti a convincere la popolazione degli agglomerati e delle campagne.

Nelle regioni periferiche inoltre si nota un altro fenomeno: più la densità aumenta, meno la gente è aperta all'Europa. Una tendenza che non si riscontra invece nei centri-città. Alla luce di queste costatazioni l'affermazione secondo la quale le città che registrano un forte immigrazione sono più aperte, mentre le campagne dove l'afflusso di stranieri è debole sono chiuse, deve essere relativizzata.

ats

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