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LUCERNAIl limite massimo di rendita AVS per la coppia sposata è legale

27.12.13 - 18:04
Porre un limite massimo per la rendita AVS di un coppia sposata è legale e non si può assimilare ad una forma di discriminazione. Lo ha stabilito il Tribunale Federale
Foto d'archivio (Keystone)
Il limite massimo di rendita AVS per la coppia sposata è legale
Porre un limite massimo per la rendita AVS di un coppia sposata è legale e non si può assimilare ad una forma di discriminazione. Lo ha stabilito il Tribunale Federale

LUCERNA - Porre un limite massimo per la rendita AVS di un coppia sposata è legale e non si può assimilare ad una forma di discriminazione. Lo ha stabilito il Tribunale federale (TF), secondo cui gli sposi non sono penalizzati rispetto ai concubini se si considera l'insieme delle prestazioni sociali previste dal sistema elvetico.

Per una coppia spostata la somma di entrambe le pensioni dell'Assicurazione vecchiaia a superstiti (AVS) può raggiungere tuttalpiù il 150% di una rendita massima. Se il limite è superato le singole prestazioni dell'AVS vengono ridotte. Tale limite massimo non c'è invece per i concubini.

Il TF ha esaminato il caso di un marito di 75 anni, il quale riteneva l'articolo 35 della legge per l'AVS contrario alla convenzione europea sui diritti umani, che vieta le discriminazioni.

I giudici della Seconda corte di diritto sociale di Lucerna non sono invece di tale parere. È fuori dubbio - affermano - che il limite massimo imposto alla coppia sposata metta quest'ultima in una posizione meno favorevole rispetto ai non maritati. Però, considerando la totalità del settore delle assicurazioni sociali, non c'è alcuna evidenza di una discriminazione o di un raggiro nei confronti delle coppie sposate. Inoltre, nella globalità del sistema, c'è persino un maggior flusso di solidarietà dalle coppie non sposate verso quelle maritate.

D'altro canto, per i concubini non esiste tuttora una apposita copertura sociale definita sul piano giuridico. Ad esempio, non hanno nessun diritto alla rendita di vedovanza o per i figli in caso di morte del partner. Anche nell'ambito della previdenza professionale e dell'assicurazione infortuni sono specialmente tutelate solo le persone sposate o in unione registrata. Solo i coniugi possono pretendere prestazioni dell'AVS o compensazioni per i compiti di assistenza.

In ottobre, in relazione all'iniziativa popolare del PPD "'Per il matrimonio e la famiglia - No agli svantaggi per le coppie sposate", anche il Consiglio federale ha affermato che, sebbene sia necessario porre fine alla discriminazione fiscale delle coppie sposate, non esiste invece nessuna necessità d'intervento nel diritto attuale delle assicurazioni sociali, visto che vantaggi e svantaggi per sposati e non sposati si equilibrano.

E, sottolinea il TF, le disuguaglianze non spariscono semplicemente eliminando la regola del limite massimo di AVS per le coppie sposate. Ciò migliorerebbe tuttalpiù solo la situazione per chi ha redditi alti e medi. Una riorganizzazione completa dell'attuale sistema - aggiunge la Corte Suprema di Lucerna - dovrebbe tener conto di tutti i vantaggi e gli inconvenienti per tutte le forme di vita comune. Così verrebbero ridotti o abrogati alcuni privilegi di cui oggi godono gli sposati.

In fine, riguardo al fatto di plafonare l'AVS al 150% per le coppie sposate, non si può parlare di una discriminazione inammissibile, nemmeno ai sensi della giurisprudenza della Corte europea sui diritti umani.

(sentenza 9C_383/2013 del 6 dicembre 2013)

ats

 

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