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VALLESE"In 12 anni siamo stati accusati di cose mostruose"

18.12.13 - 12:01
Lo sfogo di Patrick Lathion, il sindaco del villaggio in cui Luca Mongelli è stato massacrato di botte: "Non è vero che gli abitanti di Veysonnaz sono omertosi".
veysonnaz-commune.ch e keystone.ch
"In 12 anni siamo stati accusati di cose mostruose"
Lo sfogo di Patrick Lathion, il sindaco del villaggio in cui Luca Mongelli è stato massacrato di botte: "Non è vero che gli abitanti di Veysonnaz sono omertosi".

VEYSONNAZ – Li accusano di essere omertosi. Di conoscere la verità, ma di non volersi esporre. Per paura, ma anche per comodità. Loro sono gli abitanti di Veysonnaz, il villaggio vallesano in cui, nel febbraio del 2002, il piccolo Luca Mongelli è stato trovato massacrato di botte. Pochi giorni fa Luca ha denunciato le quattro persone che lo avrebbero aggredito. E il caso è di nuovo finito sui principali giornali svizzeri e italiani, scatenando l’indignazione generale dell’opinione pubblica nei confronti di chi vive a Veysonnaz. Un fenomeno che amareggia Patrick Lathion, da un anno sindaco del comune vallesano. “Non ne possiamo più – ammette –. In 12 anni siamo stati accusati di cose mostruose. Ora le autorità facciano davvero giustizia. Per Luca, ma anche per noi”.

Inchiesta lacunosa - All’epoca dei fatti, Lathion viveva già a Veysonnaz. “La storia di Luca la conosco bene. È tristissima, mi fa male constatare che dopo 12 anni non si sappia ancora la verità. Evidentemente qualcosa nell’inchiesta è stato sbagliato. Ci sono state delle lacune, non posso negarlo. Non so a che livello però. Quello che so è che non è vero che gli abitanti di Veysonnaz sono omertosi. Io questa gente la conosco. In generale qui ci sono brave persone. E se sapessero qualcosa, lo avrebbero già detto da tempo. In paese tutti hanno una versione diversa. C’è chi dà la colpa al cane, chi a possibili aggressori… Ma sono tutte opinioni e basta”.

Polemiche sui social network - Poi il sindaco rivela un aspetto più personale, legato al suo vissuto. “Più volte leggo frasi offensive verso Veysonnaz sui blog e sui social network. E devo sempre trattenermi, perché se inizio a discutere non finisco più. È una tortura per me. Quando mi trovo in altre località, la gente mi fa domande, magari anche con toni accusatori”. E aggiunge: “Non dobbiamo però dimenticare che la tragedia vera la stanno vivendo Luca e i suoi famigliari. Quello sì che è un dramma. Ora c’è una denuncia contro quattro giovani. È giusto andare a fondo della questione. Anche perché noi di  Veysonnaz siamo stufi di essere dipinti come mostri. È proprio una brutta pubblicità per il villaggio”.      

Vacanze come una volta - Quattro giovani, nel frattempo diventati adulti, che, stando all’investigatore Fred Reichenbach (che si occupa del caso Mongelli) trascorrerebbero ancora le loro vacanze a Veysonnaz. Proprio come ai tempi dell’aggressione. Il sindaco non si sbilancia. “Sono sincero: io queste quattro persone non le conosco direttamente. Non so quindi dire se questa ipotesi è reale”. 

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