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BERNAIl Parlamento riconosce che il problema dei "padroncini" è reale

10.12.13 - 11:44
Il Parlamento riconosce che il problema dei "padroncini" è reale
BERNA - Il problema dei "padroncini" e lavoratori distaccati che operano nelle zone di confine, Ticino in particolare, è reale. Ne è cosciente il Parlamento: dopo il Consiglio nazionale, anche gli Stati hanno approvato oggi all'unanimità una mozione sull'IVA depositata da Ignazio Cassis (PLR/TI).

Col suo testo il consigliere nazionale ticinese ha voluto rendere attenti i colleghi e il governo su una distorsione della concorrenza. L'artigiano estero è infatti esentato dal pagamento dell'IVA fino ad un importo massimo di 10'000 franchi.

Oltre questa cifra, non spetta pagare l'IVA al lavoratore estero bensì a chi riceve la prestazione (il cliente). Tale norma vale per quegli artigiani che non sono iscritti al registro IVA. L'annuncio è obbligatorio invece unicamente per un fatturato annuo in Svizzera superiore ai 100'000 franchi, ha spiegato Stefan Engler (PPD/GR) a nome della commissione.

Il problema, per Cassis, è che la popolazione non è al corrente del fatto che deve pagare l'IVA su questi lavori. Per questo motivo il ticinese chiede, con la sua mozione, che l'Amministrazione federale delle contribuzioni possa ricevere le notifiche di lavoro che gli artigiani esteri sono obbligati a compilare in modo da avvisare i clienti per iscritto. Grazie a questa misura si potrà alleviare la pressione che grava sugli artigiani svizzeri.

A sostegno del testo, si è espresso oggi anche il "senatore" ticinese Fabio Abate (PLR/TI), il quale ha ricordato come migliaia di piccole e medie imprese siano confrontate con questo problema ed è quindi urgente dare una risposta alle loro forti preoccupazioni.

Dal canto suo, la consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf ha riconosciuto che la situazione è problematica, ma ha messo in dubbio l'efficacia del metodo proposto da Cassis. I dati presenti sulle notifiche non sempre permettono di identificare il destinatario della prestazione, ha spiegato la ministra delle finanze.

La consigliera federale grigionese ha comunque preso atto della volontà del Parlamento di voler intervenire in questo ambito e ha quindi promesso di cercare una soluzione per correggere il problema.

Il testo è ora pronto per le votazioni finali.

ATS
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