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Stando alla corte, l'imputato ha agito "con estrema brutalità" in un contesto di conflitti famigliari e problemi nell'affrontare l'età adulta. I tre giudici non hanno però individuato un movente. Al 19enne è stata riconosciuta una parziale scemata responsabilità.
Il Ministero pubblico aveva chiesto 20 anni di prigione per assassinio. Il legale dell'imputato, designato d'ufficio, quattro anni per omicidio intenzionale.
L'assassinio è avvenuto in tarda serata il 15 gennaio 2012. Il giovane, 18enne all'epoca dei fatti, ha colpito 46 volte il padre nella regione del petto con un coltello da cucina di 32 centimetri, mentre questi era coricato a letto. Dopo aver compiuto l'omicidio, il giovane si è recato da un amico.
Il giorno dopo è tornato nell'appartamento del padre, a cui ha rubato il borsellino. Ha poi tentato di prelevare denaro servendosi di una sua carta bancaria. Fuggito, è stato arrestato il giorno seguente.
Il giovane, di nazionalità svizzera, maggiorenne da dieci giorni al momento del dramma, in tribunale ha in larga misura confessato.
