La prima forma assicurativa contro i terremoti prevede la sola copertura degli immobili. Il secondo modello include i costi di sgombero delle macerie e la terza porterebbe inoltre sull'economia domestica e i beni mobili. Quest'ultima opzione è quella preferita dal rapporto stilato dal DFF poiché anche quella maggiormente solidale.
Grazie a queste proposte, l'assicurazione potrebbe coprire all'incirca 10 miliardi di franchi. L'obiettivo, però, è raddoppiare la somma garantita, a fronte dei 5 miliardi attuali. L'assicurazione si assumerebbe il primo miliardo, mentre la somma rimanente - 19 miliardi - verrebbe coperta in parti uguali con la Confederazione.
Il regolamento del sinistro verrebbe eseguito da un pool nella zona dell'epicentro e individualmente dalle assicurazioni all'estero di questo raggio.
Resta ancora in sospeso se spetterà alla Confederazione o ai cantoni organizzare l'assicurazione obbligatoria. Agendo a livello federale bisognerebbe modificare la Costituzione. Non verrebbe istituita una nuova assicurazione, come sul modello di quelle sociali esistenti. La legge fisserebbe unicamente i principi base, tra cui il finanziamento. L'esecuzione verrebbe affidata agli istituti cantonali d'assicurazione immobiliare (ICAI) e agli assicuratori privati.
Per una soluzione intercantonale andrebbe stipulato un concordato. L'assicurazione sarebbe gestita da un gruppo unico che raggruppa i 19 ICAI esistenti e gli assicuratori privati nei cantoni che non dispongono di una simile istanza (GE, UR, SZ, TI, AI, VS e OW). Il rapporto del DFF sottolinea che la soluzione federalista prenderebbe più tempo poiché tutti i cantoni dovrebbero mettersi d'accordo.