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BERNA"Schengen non ha minacciato il federalismo elvetico"

07.06.13 - 09:44
"E ha contribuito a tutelare la sicurezza interna". È quanto ha fatto sapere oggi il Consiglio federale
Keystone
"Schengen non ha minacciato il federalismo elvetico"
"E ha contribuito a tutelare la sicurezza interna". È quanto ha fatto sapere oggi il Consiglio federale

BERNA - Gli accordi di Schengen contribuiscono a tutelare la sicurezza interna, senza mettere in discussione la democrazia diretta e il federalismo. Questo è quanto ha rilevato il Consiglio federale esaminando le ripercussioni dello sviluppo di Schengen per la Svizzera in adempimento di un postulato trasmesso dal Consiglio nazionale.

Gli sviluppi del diritto Schengen non sono recepiti dalla Svizzera in automatico, bensì con scambio di note. Pertanto, sono rispettate appieno le procedure costituzionali per approvare e trasporre i trattati internazionali ed è garantita la partecipazione dei cittadini in caso di sviluppi importanti, il cui recepimento sottostà a referendum facoltativo. Il Popolo svizzero ha così avuto la possibilità di votare, ad esempio, sull'introduzione del passaporto biometrico.

Dal 2004 è stato possibile ampliare la partecipazione dei Cantoni, ormai fortemente integrati nel processo di recepimento e trasposizione, in particolare quando questi vertono su competenze o interessi cantonali essenziali. Nel rapporto il Consiglio federale rileva quindi che lo sviluppo dell'acquis di Schengen non mette in discussione né la democrazia diretta né il federalismo.

Sicurezza interna migliorata - Gli sviluppi finora adottati in materia di sicurezza interna puntavano in primo luogo sul consolidamento e la precisazione delle misure esistenti, fornendo un contributo importante alla sicurezza interna in Svizzera. Sono stati tuttavia istituiti anche nuovi strumenti, che vanno a integrare le esistenti misure di sicurezza degli Stati Schengen.

Perlopiù nessun impatto finanziario diretto - La maggior parte degli sviluppi (93 %) non ha avuto alcun impatto finanziario diretto per la Svizzera. Gli sviluppi con incidenza finanziaria riguardano in gran parte il Fondo per le frontiere esterne e la partecipazione a FRONTEX (95 % delle spese supplementari complessive pari a CHF 12,81 mio. annui, ossia CHF 12,17 mio.). Ai costi vanno contrapposti - ponderando il pro e il contro - i vantaggi, difficilmente quantificabili, della cooperazione Schengen e Dublino, quali l'efficienza nel controllare le persone grazie ai vari sistemi d'informazione su scala europea o il fatto che il sistema Dublino consente alla Svizzera di trasferire, senza portare a termine una procedura d'asilo nazionale, sette volte tanti richiedenti in un altro Stato Dublino di quanti ne deve prendere in consegna.

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