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BERNARaddoppio San Gottardo: 68'000 firme contro

18.04.13 - 11:44
Raddoppio San Gottardo: 68'000 firme contro
BERNA - Ancor prima che il parlamento cominci ad occuparsi del progetto governativo di risanamento della galleria autostradale del San Gottardo gli oppositori del raddoppio si mobilitano. L'Iniziativa Raddoppio San Gottardo: 68'000 firme controdelle Alpi ha consegnato oggi a Berna alla Cancelleria federale 68'000 firme, raccolte nelle ultime settimane con l'aiuto di altre 30 organizzazioni, e preannuncia una volta ancora il lancio di un referendum. Sull'altro fronte, il Gruppo svizzero per le regioni di montagna (SAB) sostiene invece il progetto di una seconda galleria.

"Siamo più che in grado di lanciare un referendum. L'Iniziativa delle Alpi e le numerose organizzazioni alleate sono pronte e forti", ha dichiarato Fabio Pedrina, presidente dell'organizzazione ambientalista, in occasione della consegna delle firme alla Cancelleria federale, citato in una nota per la stampa.

Il risanamento con treni navetta per le auto e trasbordo su ferrovia dei camion costa tre miliardi di franchi in meno di una seconda canna autostradale, sostiene l'Iniziativa delle Alpi. Inoltre - aggiunge - il raddoppio del San Gottardo "sabota il trasferimento del traffico merci su ferrovia voluto dal popolo", danneggia le persone e l'ambiente e svaluta i grossi investimenti nelle nuove trasversali ferroviarie alpine.

Yvonne Gilli, consigliera nazionale Verde e medico, ha messo l'accento sul pericolo di un aumento del traffico sull'asse Nord-Sud, lungo il quale i valori limite per le polveri sottili sono tuttora superati. "Il traffico pesante è una fonte importante di questo inquinamento", ha affermato, ricordando che la situazione è particolarmente preoccupante in Ticino.Per Flavio Gisler, parlamentare cantonale urano dei giovani PPD, "nessuno può credere seriamente al Consiglio federale se dice che la galleria stradale del San Gottardo sarà usata a lungo termine solo su una corsia in ciascuna canna". A suo avviso, "con la costruzione di una seconda galleria stradale al Gottardo si presenterebbe su un piatto d'argento all'UE una soluzione per problemi di cui essa stessa è la causa".

Secondo Patrick Hofstetter, esperto di questioni climatiche al WWF, non c'è dubbio che una seconda canna avrebbe per conseguenza un aumento dei camion. Roger Nordmann, consigliere nazionale socialista vodese e vicepresidente dell'Associazione traffico e ambiente (ATA), ha ricordato altre conseguenze di un eventuale raddoppio del San Gottardo: "La Svizzera ha appena investito 18 miliardi di franchi per due assi ferroviari nord-sud, per evitare di essere invasa da una valanga di camion. Sarebbe completamente assurdo togliere i ripari antivalanga subito dopo aver completato le trasversali ferroviarie alpine".

Di tutt'altro parere il Gruppo svizzero per le regioni di montagna (SAB), che sostiene invece il progetto di una seconda canna. Questo ha avuto l'appoggio, oltre che del Consiglio di Stato ticinese, anche della Conferenza svizzera dei direttori delle pubbliche costruzioni, della pianificazione del territorio e dell'ambiente (DCPA), nonostante il no del governo e del popolo urani.

In questo modo - sostiene il SAB, che conta fra i suoi membri tutti i cantoni di montagna - il canton Ticino non sarà penalizzato durante il rinnovamento della galleria attuale. Questa soluzione - aggiunge - eviterebbe anche di sovraccaricare gli altri assi stradali esistenti. Infine - rileva ancora l'associazione - l'entrata in servizio di una seconda galleria permetterà di accrescere notevolmente la sicurezza e la capacità di trasporto non sarà aumentata, perché le due gallerie disporranno ciascuna di una sola direzione di marcia. Secondo il SAB l'articolo costituzionale sulla protezione delle Alpi sarà così rispettato.

ATS
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