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BERNACommissione CN: controlli anche per funzionari stranieri

15.04.13 - 17:25
Commissione CN: controlli anche per funzionari stranieri
BERNA - Anche i dipendenti stranieri della Confederazione che hanno accesso a informazioni sensibili devono essere sottoposti a controlli severi per accertare che siano affidabili. La Commissione della gestione (CdG) del Consiglio nazionale chiede al governo di fare rapidamente chiarezza in tale ambito.

La CdG ha affrontato la questione dopo la rivelazione che tre procuratori federali aggiunti non avevano dovuto affrontare un controllo allargato perché stranieri. Attualmente per questi ultimi il Servizio specializzato nei controlli di sicurezza relativi alle persone, unità del Dipartimento federale della difesa (DDPS), conduce al massimo un controllo di base. Il DDPS ha spiegato la prassi con "una consuetudine internazionale di lunga data".

Insoddisfatta, la Commissione vuole ora che si faccia chiarezza. O i dipartimenti non possono più assumere stranieri per funzioni che prevedono l'accesso a informazioni sensibili, o lo possono fare a patto che i candidati vengano sottoposti a un controllo di sicurezza esteso, scrive la CdG nel suo rapporto pubblicato oggi sulle misure introdotte dal Consiglio federale in seguito alla vicenda dell'ex capo dell'esercito Roland Nef. Complessivamente la Commissione è soddisfatta, eccezion fatta per i controlli di sicurezza.

Il DDPS ha spiegato alla CdG di essere consapevole del problema e di prevedere di risolvere al questione con la nuova legge sulla sicurezza delle informazioni. Secondo la Commissione, il consigliere federale Ueli Maurer ha già un mandato in questo senso del governo.

A fine gennaio quest'ultimo ha incaricato il DDPS di iscrivere nella legge che l'accesso di stranieri a informazioni sensibili non viene limitato, mentre quello per dati classificati come segreti sì, si legge ancora nel rapporto. Il Consiglio federale vuole inoltre che la prassi venga adeguata immediatamente di modo che i cittadini stranieri siano sottoposti a un controllo esteso.

Oltre al Servizio del DDPS, dopo il caso Nef è stato instaurato anche un Servizio specializzato per i controlli di sicurezza relativi alle persone in seno alla Cancelleria federale. Una decisione che la CdG accoglie con favore, ma che comporta anche rischi. I due servizi potrebbero infatti sviluppare due prassi diverse; pertanto dovrebbero collaborare.

La Commissione formula altre raccomandazioni. Dopo aver appreso che in passato un numero "non trascurabile" di alti quadri ha esercitato le proprie funzioni senza essere sottoposto a controlli, pur avendo accesso a informazioni sensibili, la CdG chiede che sia fatto tutto il possibile perché ciò non si ripeta. La legge prevede infatti che tutte le persone nominate dal Consiglio federale debbano affrontare questi esami prima della loro nomina. La Commissione auspica poi che la legge definisca cosa rappresenti un rischio per la sicurezza e lo scopo dei controlli.

Infine, il rapporto chiede ai tre dipartimenti che non l'hanno ancora fatto (finanze, interno nonché giustizia e polizia) di precisare quali funzioni debbano essere esaminate e con quale grado di controllo. Il Consiglio federale dovrà rispondere a tutte queste osservazioni entro il 10 giugno.

I controlli di sicurezza avevano fatto versare fiumi d'inchiostro nell'ambito del caso Roland Nef. La valutazione dell'ex capo dell'esercito, costretto a rassegnare le dimissioni nel luglio 2008 a meno di sette mesi dall'entrata in funzione in seguito alle rivelazioni su un procedimento penale per coazione e molestie sessuali avviato nei suoi confronti nel 2006, era stata condotta solo dopo la sua nomina.

ATS
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