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CANTONEElezione del Consiglio federale: l'iniziativa UDC nuocerebbe ai ticinesi

26.03.13 - 16:42
Questa è solo una delle ragioni che porta il Governo a caldeggiare il "no"
Foto Keystone Alessandro Della Valle
Elezione del Consiglio federale: l'iniziativa UDC nuocerebbe ai ticinesi
Questa è solo una delle ragioni che porta il Governo a caldeggiare il "no"

BERNA - Un'elezione del Consiglio federale da parte del popolo nuocerebbe alla stabilità del Paese e solleverebbe problemi per le minoranze, in particolare per i Ticinesi. Accompagnata dal presidente del Consiglio degli Stati Filippo Lombardi (PPD), Simonetta Sommaruga ha lanciato stamani la campagna contro l'iniziativa dell'UDC.

In vista della votazione federale del 9 giugno, il governo darà comunque prova di un atteggiamento contenuto. Gli si potrebbe infatti rimproverare di voler difendere i propri interessi nei media. Il Consiglio federale non ha ancora deciso se scenderà in campo con propri esponenti. Circa le discussioni pubbliche, Simonetta Sommaruga ritiene che spetti soprattutto ai parlamentari ravvivarle.

 

Non nel 2015 - Una cosa sembra comunque assodata: anche se il 9 giugno dovesse prevalere il "sì", il popolo non deve credere di poter già scegliere direttamente l'Esecutivo in occasione delle elezioni federali del 2015. "Ciò non è realistico", ha sottolineato Simonetta Sommaruga.

 

Si dovrà dapprima adottare una legislazione d'applicazione. Vari problemi complessi dovranno trovare una soluzione, in particolare per quanto riguarda le minoranze linguistiche. In merito, la ministra di giustizia e polizia ha insistito sui difetti del modo di scrutinio proposto.

 

L'iniziativa prevede un'elezione, ogni quattro anni, secondo il sistema maggioritario. La Svizzera formerebbe un'unica circoscrizione elettorale. Tuttavia, una clausola, paragonabile a quella esistente a Berna per il Consiglio di Stato, accorderebbe almeno due seggi ai Latini, e precisamente ai cittadini domiciliati nei cantoni Ticino, Vaud, Neuchâtel, Ginevra e Giura, nonché nelle regioni francofone dei cantoni di Berna, Friburgo e Vallese e italofone dei Grigioni.

 

Latini svantaggiati - Questa definizione solleverà inevitabilmente problemi di delimitazione tra le regioni e tra gli abitanti di una stessa regione, ha sottolineato Simonetta Sommaruga. Il sistema delle quote sarebbe molto difficile da applicare. Le regioni romance non sono nemmeno citate. Altra conseguenza nefasta: questo metodo di scrutinare metterebbe i Romandi in concorrenza con i Ticinesi, che sono quattro volte meno numerosi, per i due seggi loro riservati.

 

"I Ticinesi non avrebbero più alcuna chance", ha pronosticato Filippo Lombardi. Nel complesso, i Latini non guadagneranno nulla. L'iniziativa - ha sottolineato - limiterebbe per sempre a due seggi la loro rappresentanza in Consiglio federale, con il rischio di un futuro "alla belga" per la Svizzera.

 

È ovvio che l'iniziativa UDC, offrendo più poteri al popolo, è seducente. Tuttavia, un'elezione popolare del governo cambierebbe profondamente la vita politica elvetica. Non vi è poi alcun paese al mondo che elegge integralmente il suo governo.

 

Campagne permanenti - Tra gli inconvenienti descritti dal Consiglio federale vi sono le campagne elettorali permanenti e costose. I consiglieri federali sarebbero più preoccupati per la loro rielezione che per il bene pubblico. La ricerca del consenso e la collegialità ne soffrirebbero.

 

Queste campagne sarebbero di ben altra portata rispetto a quelle che prevalgono nei cantoni, dove l'esecutivo è eletto a suffragio universale. Copriranno l'intero Paese, con i suoi otto milioni di abitanti, le sue quattro lingue e le sue differenti culture. I cantoni con una maggiore densità demografica saranno privilegiati.

 

Ma si dovrà anche spendere di più. I candidati dipenderebbero maggiormente dal loro partito, ma anche da ricchi cittadini, imprese e gruppi d'interesse. L'appartenenza dei membri del Consiglio federale alle rispettive regioni rischia di non avere più la stessa importanza. Il ruolo delle sezioni cantonali dei partiti non sarà più uguale.

 

Parlamento indebolito - Filippo Lombardi e Simonetta Sommaruga hanno anche messo in guardia da un indebolimento dell'Assemblea federale, che elegge attualmente i "sette saggi". Orbene, non vi è luogo migliore del parlamento per rappresentare la diversità politica e culturale della Svizzera, ha sottolineato il presidente del Consiglio degli Stati.

 

Infine, tra elezioni e votazioni, il popolo è già notevolmente chiamato in causa, ha rilevato Simonetta Sommaruga. Negli ultimi 20 anni - ha aggiunto - è stato consultato più di 200 volte.

 

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