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SVIZZERAStranieri e criminalità, la difficoltà di capire

11.03.13 - 21:24
Sono gli stranieri a commettere più reati degli svizzeri? Sì, ma la risposta è articolata e complessa. Lo dice uno studio dell’Università di Zurigo
Foto d'archivio (Keystone)
Stranieri e criminalità, la difficoltà di capire
Sono gli stranieri a commettere più reati degli svizzeri? Sì, ma la risposta è articolata e complessa. Lo dice uno studio dell’Università di Zurigo

BERNA - Il dibattito sulla criminalità degli stranieri torna alla ribalta in Svizzera. L’ultimo confronto fu oltre due anni fa, nel novembre del 2010, quando il popolo accettò l'iniziativa UDC che chiedeva l'espulsione dal Paese degli stranieri che commettono reati gravi. Già allora favorevoli e contrari all'iniziativa si confrontavano citando cifre e statistiche sulla criminalità in Svizzera. I promotori sostenevano che il tasso di criminalità tra gli stranieri era aumentato parecchio negli ultimi anni e che i crimini commessi dai forestieri superava il 50%. I contrari dicevano che l'iniziativa avrebbe colpito soprattutto quegli stranieri in possesso di regolare permesso di soggiorno, che nelle statistiche riguardanti la criminalità, risultano nella media.

Quale la verità? Come si legge sull'edizione online della Berner Zeitung oggi, Christian Schwarzenegger e David Studer, dell'Istituto di Criminologia dell'Università di Zurigo, hanno effettuato uno studio sul fenomeno. I risultati sono stati presentati a Interlaken e riguardano un'analisi riguardanti la statistica dei reati commessi in Svizzera dal 1984 al 2011.

Di primo acchito il risultato potrebbe apparire spaventoso: nel periodo preso in considerazione nella statistica, la criminalità commessa dagli stranieri è aumentato di circa il 370 per cento.

Un numero che, comunque, stando a quanto riferito dai ricercatori, è da prendere con le pinze. Innanzitutto perché la sola statistica sui reati è uno strumento insufficiente per descrivere la reale situazione, in quanto si riferisce alle condanne riguardanti reati commessi e non riguardanti quelli denunciati. Inoltre la statistica contiene anche infrazioni contro la legge sugli stranieri, che in maggior parte soltanto i forestieri possono infrangere. "Basarsi soltanto su questa statistica per dire che il tasso di criminalità straniera è aumentato massicciamente non è corretto" ha affermato Schwarzenegger.

Lo studioso ritiene quindi importante affrontare la questione in modo differenziato. "Abbiamo analizzato le cifre con molta attenzione e non ci siamo limitati a prendere in considerazione il sesso e la nazionalità, ma anche il tipo di permesso e il delitto compiuto".

In tutti i casi il risultato è chiaro: gli stranieri sono stati giudicati per crimini commessi con maggiore frequenza rispetto agli svizzeri. C'è anche un altro aspetto da prendere in considerazione. Non tutti i gruppi di stranieri residenti in Svizzera delinquono nella stessa misura. Il gruppo di stranieri in possesso di un permesso di domicilio presenta un tasso di criminalità, negli ultimi cinque anni, che corrisponde all'incirca al 22%. Percentuale quest'ultima che coincide con quella degli stranieri domiciliati in Svizzera con permesso di soggiorno.

Stando alle cifre fornite da Schwarzenegger ad aumentare sono stati i crimini commessi da stranieri con permesso temporaneo o che soggiornano illegalmente in Svizzera. Un esempio è l'aumento del numero di bande di ladri dall'est o l'incremento registrato negli ultimi anni dei reati commessi da richiedenti asilo. Richiedenti asilo che rappresentano soltanto lo 0,5% della popolazione. In confronto agli svizzeri e agli stranieri con permesso di soggiorno, i richiedenti asilo hanno una percentuale di condanne molto più alta. Se nel 2010 sono stati 20 su 1000 i giovani svizzeri con un'età compresa dai 18 ai 29 anni ad essere condannati, per quanto riguarda i richiedenti l'asilo la quota sale a 120. I giovani stranieri maschi con permesso B e C, invece, infrangono la legge riguardante il patrimonio soltanto 1,6 volte più spesso rispetto agli svizzeri. Il tasso sale a 13,2 volte tra i richiedenti asilo.

Morale della favola: "Il solo passaporto non si può spiegare il fenomeno della criminalità". Lo ha detto Schwarzenegger che le cause che portano una persona ad intraprendere la via della criminalità dipendono da altri fattori come la formazione, l'età, il genere e Schwarzenegger invita a riflettere sui motivi che portano i giovani uomini richiedenti asilo a commettere più reati rispetto ad altri gruppi di persone.

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