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GRIGIONIOlimpiadi 2022, sì o no?

01.03.13 - 08:41
Gli argomenti pro e contro di due dei principali esperti
Foto Keystone Jakob Menolfi
Olimpiadi 2022, sì o no?
Gli argomenti pro e contro di due dei principali esperti

COIRA - Pro o contro le Olimpiadi invernali nei Grigioni? A confronto le opinioni di Tarzisius Caviezel, presidente dell’Associazione Grigioni 2022 e Stefan Grass, responsabile del Comitato critico verso le Olimpiadi dei Grigioni.

Signor Grass, lei lotta contro la candidatura grigionese alle Olimpiadi. È perché non le piace lo sport?

Grass: No, mi interessa lo sport. Ma nel caso della candidatura non si tratta di sport, ma di profitto.

Caviezel: Naturalmente, oltre agli aspetti finanziari, sono quelli sportivi a essere centrali. I Giochi sono un evento bellissimo. Farli nei Grigioni è un onore e poi siamo in grado di organizzare Olimpiadi.

 

La Svizzera vuole reinventare i Giochi olimpici invernali?

Caviezel: Non vogliamo che si tengano partite di hockey in piste di città e che le competizioni sciistiche sulle montagne. Sono due eventi separati. La forza della candidatura grigionese, è che si può fare tutto in un posto solo.

Grass: I Giochi si terrebbero a St. Moritz e a Davos, due villaggi troppo piccoli per un evento di questo tipo. Inoltre, si tratta di località conosciute che non hanno bisogno ancora più pubblicità.

 

È per caso invidioso signor Grass?

Grass: No. Le esperienze dimostrano che il trend resiste solo durante i Giochi. Le Olimpiadi non aggiungono valore ai Grigioni, solo inquinamento e rumore.

Caviezel: Che stupidata! I Giochi hanno un valore aggiunto enorme. Ne può approfittare tutto il cantone, dal turismo all’infrastruttura.

 

Però le Olimpiadi costerebbero miliardi e sarebbero un problema per l’ambiente...

Caviezel: Si tratta di argomenti campati in aria. Gli avversari pensano anche che bisogna rifare le infrastrutture. Invece, molti edifici ci sono già, per esempio grazie ai mondiali di sci del 2017 di St. Moritz.

Grass: I progetti edili non sono ancora stati presentati. In questo modo, abbiamo un progetto a scatola chiusa. I costi saranno molto elevati.

 

La Confederazione afferma che ha i costi sotto controllo e che si assume il deficit.

Grass: È vero per i costi di svolgimento. Ma i costi di infrastruttura e sicurezza non sono stati calcolati in tutta la loro ampiezza.

Caviezel: Sono invece stati pubblicati nell’estate scorsa. È tutto trasparente, non c’è rischio di deficit.

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