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BERNALe dimissioni di Benedetto XVI, le reazioni in Svizzera

11.02.13 - 19:15
Entro Pasqua sarà eletto il nuovo Papa. Ecco l'iter degli eventi che si susseguiranno dal 28 febbraio
Foto Keystone
Le dimissioni di Benedetto XVI, le reazioni in Svizzera
Entro Pasqua sarà eletto il nuovo Papa. Ecco l'iter degli eventi che si susseguiranno dal 28 febbraio

BERNA - Come nel resto del mondo, anche in Svizzera le dimissioni di Benedetto XVI hanno provocato molte reazioni di sorpresa, ma anche di comprensione in particolare negli ambienti religiosi.

È stata "un'enorme sorpresa", ha affermato all'ats Walter Müller, un portavoce della Conferenza dei vescovi svizzeri (CVS). "Abbiamo appreso la decisione dal Bollettino ufficiale del Vaticano, ricevuto via Internet", ha aggiunto, precisando che "il pontificato di Benedetto XVI ha una grandissima importanza nella storia della Chiesa". Il presidente della Confederazione Ueli Maurer, in un breve comunicato, dopo aver preso atto della decisione che giudica "di carattere personale", porge a Papa Ratzinger "i migliori auguri per il futuro".

 

"La dimissione è un "passo coraggioso", ha aggiunto Nicolas Betticher, l'altro portavoce della CVS. "Costituisce un atto sovrano che esprime la sua umiltà e il suo grande senso di responsabilità", affermano i vescovi in una nota. Quella di Benedetto XVI è una "decisione di prudenza, un passo di carità fatto nella volontà di servire prima di tutto la Chiesa", ha aggiunto Betticher. Anche per René Pahud de Mortanges, professore di storia del diritto canonico all'università di Friburgo, la rinuncia del Papa è un "segno d'integrità personale e di convinzione teologica". Il Pontefice esercita storicamente due funzioni: "è vicario di Cristo e in questo caso non può lasciare la sua funzione. È anche vescovo di Roma e in quanto tale può reclamare il diritto di dare le dimissioni come tutti gli altri vescovi", ha aggiunto il professore contattato dall'ats. Benedetto XVI "non aspetta di non avere più le forze per dirigere una Chiesa confrontata a molte difficoltà. Dando le sue dimissioni testimonia una visione moderna della sua funzione", ha aggiunto.

 

Dal canto suo la Fraternità San Pio X ha espresso la sua gratitudine a Benedetto XVI "per la forza e la costanza di cui ha dato prova nei suoi riguardi in circostanze così difficili". Non dimentica che il Pontefice ha avuto "il coraggio di ricordare che la messa tradizionale non era mai stata abrogata" e ha tolto le scomuniche ai vescovi consacrati da monsignor Lefebvre nel 1988, decisione che ha suscitato opposizioni, obbligando il Papa a giustificarsi davanti ai vescovi del mondo intero. Il presidente della Federazione delle chiese evangeliche della Svizzera (FCES) Gottfried Locher parlando della partenza del Pontefice ha affermato che "un teologo straordinario sceglie un percorso starordinario". "Ho grande rispetto per questo papa", ha dichiarato all'ats.

 

Adesso cominciano le speculazione su chi potrà sostituirlo. Non è escluso che un Papa nero o latino americano possa succedere a Benedetto XVI, ha rilevato Pahud de Mortanges ricordando che "la Chiesa cattolica si sviluppa in questi continenti". Pur rispettando la decisione di dimettersi, il teologo svizzero e voce critica della Chiesa cattolica Hans Küng ha rilevato che "c'è da sperare che Ratzinger non influisca sulla scelta del suo successore". Dal canto suo Betticher esclude l'ipotesi di un'eventuale influenza da parte del Pontefice sull'elezione del prossimo capo spirituale dei cattolici. "È un uomo di principi, conosciuto anche per il rigore della sua riflessione. Non posso immaginare che influenzerà la sua successione", ha concluso.

 

A Pasqua il nuovo Papa - La serie di eventi che segue, di prassi, la morte di un Pontefice ha una sua ritualità che in questo caso "salta" visto che la fine del pontificato si deve a una libera decisione del Papa di farsi da parte. Normalmente, dopo la morte, il corpo del Pontefice viene esposto ai fedeli per tre giorni in San Pietro. Segue un periodo di nove giorni di lutto, il cosiddetto "novendiale", che decorre dal giorno del funerale e prevede una serie di cerimonie in San Pietro.

 

Le esequie e i riti novendiali si celebrano alla presenza dei cardinali, già convocati a Roma per i riti funebri e per il successivo conclave. Ad aprire ufficialmente il conclave è la Missa pro eligendo pontifice. Tenuto conto che in questo caso i novendiali non ci saranno, proprio questa messa dovrebbe essere il primo atto che conduce al nuovo pontificato.Tecnicamente, servirà il tempo per convocare a Roma, da tutto il mondo, i cardinali che entreranno in conclave per eleggere il nuovo papa. Difficile al momento stabilire delle date e una tabella di marcia. Tutto questo avverrà dopo il 28 febbraio, data in cui il Papa ha annunciato che lascerà il pontificato.

 

Stando alle parole pronunciate oggi da padre Federico Lombardi, già a marzo potrebbe esserci il nuovo pontefice, che - ha ipotizzato lo stesso portavoce vaticano in un incontro con i giornalisti - potrebbe anche celebrare i riti pasquali. Questo vuol dire che si potrebbe avere il nuovo Papa intorno alla metà di marzo e che giovedì santo, che quest'anno cade il 28 marzo, il successore di Benedetto XVI potrebbe celebrare il tradizionale rito della lavanda dei piedi che apre il triduo pasquale.

 

ATS

 

 

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