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SVIZZERAPochi donatori di organi, ogni anno muoiono 100 persone

09.01.13 - 10:14
La lunga lista di attesa non è compensata da un numero adeguato di donatori, Swisstransplant indaga sulle ragioni
Foto Keystone Gaetan Bally
Pochi donatori di organi, ogni anno muoiono 100 persone
La lunga lista di attesa non è compensata da un numero adeguato di donatori, Swisstransplant indaga sulle ragioni

BERNA - Nel confronto europeo, la Svizzera si classifica agli ultimi posti per quanto riguarda i donatori e numerose persone muoiono ogni anno a causa della mancanza di organi. Lo studio SwissPOD (Swiss Monitoring of Potential Donors) fornisce per la prima volta un quadro generale del potenziale delle donazioni in Svizzera. Adottando le misure adeguate si potrebbero salvare ogni anno molte vite.

La Svizzera presenta ancora uno dei tassi di donatori di organi più bassi d'Europa. Il numero di donatori in Svizzera per milione di abitanti è circa la metà rispetto a quello dei nostri Paesi confinanti Francia, Austria e Italia. La conseguenza è ovvia: il numero di persone in lista di attesa ha superato le 1100 unità e ogni anno muoiono circa 100 persone a causa della mancanza di organi. Su iniziativa dell'Ufficio federale di sanità pubblica (UFSP) e per conto degli ospedali universitari e dell'ospedale cantonale di San Gallo, il Comitato nazionale per il dono di organi (CNDO) di Swisstransplant è stato incaricato di eseguire uno studio che illustri le cause possibili dello scarso indice di donatori.

 

Uno studio sul potenziale della donazione di organi - SwissPOD è il primo studio dettagliato di portata nazionale per cercare di individuare il numero di potenziali donatori di organi tra i pazienti che decedono nei reparti di cure intense o nei servizi di pronto soccorso. Tutti i 76 ospedali svizzeri che dispongono di un reparto di cure intense riconosciuto dalla Società Svizzera di medicina intensiva (SGI-SSMI) nonché 52 servizi di pronto soccorso hanno partecipato a questa procedura di garanzia della qualità e hanno messo a disposizione i propri dati per una valutazione. Nell'arco di un anno, dal 1º settembre 2011 al 31 agosto 2012, sono stati analizzati i dati relativi a 4524 decessi. L'obiettivo dello SwissPOD è quello di illustrare le possibili cause delle differenze regionali in Svizzera e valutare, sulla scorta della base di dati, se e quando i potenziali donatori non vengono presi in considerazione nel processo e quali ne sono le cause. La valutazione si basa sulla suddivisione delle sei reti di donazione presenti in Svizzera. Quattro delle sei reti hanno un bacino d'utenza di oltre un milione di abitanti, mentre due contano circa mezzo milione di persone.

 

I principali risultati - In Svizzera, il numero massimo di donatori di organi inseguito alla morte celebrale (requisito per la donazione di organi da pazienti deceduti) nei reparti di cure intense e nei servizi di pronto soccorso è di circa 290 donatori l'anno. Questa cifra corrisponde a 36,3 donatori per milione di abitanti ed è paragonabile a quelle dei nostri Paesi confinanti. Di questi 290 donatori potenziali, nel periodo di riferimento 98 pazienti sono diventati donatori di organi effettivi.

 

Ne consegue che il potenziale massimo sarebbe di tre volte tanto. Lo studio fornisce quattro risultati importanti: il tasso di rifiuto alla donazione è in media del 52,6% a livello nazionale, con un aumento del 10% dal 2008. In Europa, il tasso di rifiuto alla donazione si attesta sul 30% circa. Le differenze strutturali tra le grandi reti di donazione evidenziano notevoli oscillazioni: laddove i Cantoni hanno accordato risorse finanziarie e umane in modo mirato, si registrano dati migliori.

 

Nelle reti di donazione con personale specializzato istruito, il numero di donatori identificati, segnalati e inoltrati ad un centro di riferimento è più elevato. I 98 donatori effettivi sono, in rapporto ai 216 donatori potenziali un buon indice (tasso di conversione) che in relazione alla media europea è relativamente più alta in Svizzera, ciò sottolinea l'eccellente lavoro svolto dal personale delle cure intense e pronto soccorso. Tuttavia, i potenziali donatori "si perdono" nelle fasi successive del processo di donazione (mancanza di risorse, mancanza di posti letto, tasso di rifiuto ecc.).

 

Mettere a disposizione le risorse per salvare vite - In Svizzera potremmo salvare molte vite. Lo studio dimostra che su 290 potenziali donatori considerati, vengono donati gli organi solo in un terzo dei casi. Per questo motivo, nel confronto europeo ci posizioniamo tra i fanalini di coda. I familiari che hanno il compito di decidere in merito alla donazione degli organi devono essere assistiti in modo ottimale durante il processo di donazione e ricevere tutti i chiarimenti necessari dal personale istruito in modo franco e onesto. Inoltre, in tutti gli ospedali deve essere presente una profonda consapevolezza dell'importanza della donazione degli organi per poter riconoscere e segnalare i possibili donatori. A tal fine, i Cantoni sono chiamati a finanziare nei singoli ospedali il personale specializzato necessario a garantire il riconoscimento, la segnalazione e la cura, nonché l'assistenza e la consulenza ai relativi familiari. Inoltre, bisogna provvedere affinché gli ospedali dispongano delle risorse sufficienti (personale e posti letto) per ricoverare i potenziali donatori nel reparto di cure intense e fornire loro le migliori cure.Le misure di comprovata efficacia devono essere introdotte su tutto il territorio nazionale in modo tale da accrescere gli organi disponibili per le persone in lista d'attesa e che muoiano sempre meno persone a causa della scarsità di organi.

 

Ats

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