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LUCERNAGli effetti collaterali degli sgravi fiscali

10.12.12 - 23:22
L'esempio arriva dalla città di Lucerna. Nel 2007 non aveva debiti, oggi ammontano a 250 milioni di franchi. Ed ora si taglia sulla scuola, la cultura e i trasporti
Foto d'archivio (Keystone)
Gli effetti collaterali degli sgravi fiscali
L'esempio arriva dalla città di Lucerna. Nel 2007 non aveva debiti, oggi ammontano a 250 milioni di franchi. Ed ora si taglia sulla scuola, la cultura e i trasporti

LUCERNA - Marcel Schwerzmann è un nome pressoché sconosciuto in Ticino. A Lucerna, invece, è considerato uno dei personaggi politici che più di tutti ha contribuito alla riuscita della rivoluzione fiscale nel suo cantone. Il direttore del dipartimento delle finanze cantonali, indipendente in quota PLR, è colui che ha avviato, già ai tempi in cui ricopriva il ruolo di capo delle contribuzioni, quello che il Tages-Anzeiger ha definito "l'esperimento fiscale lucernese".

"Il sì massiccio lucernese agli sgravi su modello reaganiano" - Il cantone della Svizzera centrale ha infatti adottato una politica di sgravi fiscali che dura dagli inizi degli anni Duemila, con il tentativo di essere, all'interno della cosiddetta "concorrenza fiscale intercantonale", tra le prime della classe. Il 27 settembre del 2009 il popolo lucernese ha votato per la riforma fiscale che ha portato il Canton Lucerna ad essere fiscalmente il più vantaggioso per le persone giuridiche. Una votazione che suscitò la gioia di Schwerzmann. L'esponente politico indipendente per esprimere la sua soddisfazione fece innalzare uno striscione con la scritta: "La più bassa tassazione alle imprese della Svizzera". Gli sgravi fiscali, come osserva il Tages-Anzeiger, venivano spacciati prendendo come modello il motto del presidente americano Ronald Reagan, che agli inizi degli anni '80 diceva: "il senso di una detassazione è quello che alla fin fine si guadagnano più soldi". Il popolo ci ha creduto. I cittadini di Lucerna hanno accettato gli sgravi massicciamente e la riforma ha incassato il 62% dei voti.

Lucerna tra le città svizzere più convenienti fiscalmente - Oggi a Lucerna le persone fisiche pagano il 25% delle imposte in meno rispetto a 10 anni fa. Le imprese addirittura il 68% in meno. Dieci anni fa l'imposizione fiscale era ai livelli di Berna, Basilea, Zurigo o Ginevra. Bisogna comunque specificare che sono state le classi sociali dai redditi medi e bassi ad aver visto corrisposti gli sgravi più importanti, ma ad averne comunque approfittato sono stati coloro che hanno redditi alti. Infatti, si sa, degli sgravi fiscali ai ceti medio bassi non restano che pochi franchi in tasca in più. Il risultato? La città di Lucerna ha abbassato le aliquote fiscali a tal punto che il capoluogo del cantone ha un'imposizione fiscale inferiore a Rüschlikon, il comune più conveniente a livello fiscale del canton Zurigo. Una coppia sposata con un reddito imponibile e un patrimonio del valore di un milione di franchi a testa a Rüschlikon pagherà 211.000 franchi, mentre a Lucerna 196.000 franchi.

Lucerna non è Rüschlikon - Rüschlikon non è stata a scelta a caso dal Tages-Anzeiger. Nel comune zurighese, infatti, ci sono contribuenti di spicco, come per esempio il numero uno della Glencore e miliardario Ivan Glasenberg e gli sgravi se li è potuti permettere. Come si dice, le spalle sono coperte. A Lucerna, invece, si è con le spalle al muro. Il problema si chiama "Oneri dei centri urbani". In altre parole Lucerna, capoluogo e città di oltre 70mila abitanti si deve accollare tutta una serie di costi dovuti in parte a prestazioni, di cui possono beneficiare direttamente o indirettamente gli abitanti dei Comuni circostanti senza che siano “internalizzati” (completamente). La spiegazione di questa espressione ("Oneri dei centri urbani") è fornita dall'Ufficio federale dello sviluppo territoriale, che nel sito online specifica che questi costi sono dati per esempio dalle offerte culturali e del tempo libero, dai trasporti pubblici, dai compiti di sicurezza e sociali.

Lucerna si è indebitata - Per finanziare questi oneri la Città di Lucerna si è indebitata. Fino al 2007 il capoluogo del cantone non aveva debiti. Quest'anno l'indebitamento netto sarà di circa 250 milioni di franchi e la tendenza è al rialzo.

I timori di Franz Müller - A opporre resistenza alla politica degli sgravi, in tutti i casi, non è stata soltanto la sinistra. In tempi non sospetti, già nel 2008, il direttore delle finanze della città di Lucerna, il popolare democratico Franz Müller, aveva già espresso le sue preoccupazioni nei confronti di questa politica fiscale reaganiana: "La riforma fiscale causa mancati introiti fiscali troppo alti e non sopportabili per la città".
Da allora i lucernesi hanno dovuto subire tagli a più riprese per un totale di 41,5 milioni di franchi. E la quinta tornata di risparmi è in arrivo: 15 milioni di franchi. "Queste misure di austerità entrano nel vivo" ha dichiarato il municipale presentando ai suoi cittadini il  quinto piano di risparmio.

I tagli alla cultura e alla scuola e l'aumento delle imposte - Il KKL, il centro culturale e congressuale di Lucerna in deficit cronico e altri settori legati sempre alla cultura subiranno un taglio di 2,5 milioni di franchi. Nell'ambito della formazione è prevista l'abolizione dell'insegnamento del nuoto alle scuole elementari, la chiusura degli uffici di quartieri per l'infanzia e la gioventù e l'aumento delle tariffe per il doposcuola. Per quanto riguarda i trasporti pubblici il comune ha deciso la soppressione di alcune fermate dell'autobus e per gli automobilisti è previsto l'aumento delle tariffe dei parcheggi. Anche per i defunti, o meglio, per i loro congiunti, vi sarà un aumento delle tasse di sepoltura. Inoltre è stato deciso l'aumento del moltiplicatore del 3%. Una cura di cavallo che hanno votato tutti i partiti, anche quelli borghesi, ad eccezione dell'UDC.

Se gli elettori voteranno domenica prossima queste misure di risparmio, in tutti i casi la somma risparmiata si ridurrebbe a soltanto 4 milioni di franchi.  E questo per colpa della riforma fiscale cantonale.

Anche a Kriens A Kriens, città di oltre 26mila abitanti, il sindaco UDC Paul Winiker, che in Gran Consiglio ha votato a favore della riforma fiscale ha ammesso un paio di settimane fa alla Neue Luzerner Zeitung  di aver agito effettivamente in maniera  "troppa energica" in materia di defiscalizzazione.

Tante nuove aziende, ma poco spazio e pochi nuovi posti di lavoro - Gli sgravi fiscali stanno causando altri effetti sull'economia del Cantone. Nonostante l'esplosione del numero di nuove ditte registratesi sul territorio del cantone Lucerna, non si è riusciti a compensare gli ammanchi fiscali dovuti agli sgravi. Tra il 2008 e metà del 2011 sono state fondate nel Canton Lucerna circa 5000 nuove aziende. Stando a Moneyhouse però, ben il 45% di queste nuove ditte sarebbero soltanto delle cosiddette "briefkastenfirmen", ossia ditte buca delle lettere fittizie, che non occupano neppure un dipendente. E il problema che ora nelle zone industriali del Cantone, Root ed Ebikon, non vi è più spazio a disposizione per nuovi insediamenti.

"Lucerna non vuole essere Zugo" - Ed ora a Lucerna, timorosa di diventare una nuova Zugo, ci si comincia a "ribellare". I lucernesi hanno detto no alla demolizione di un quartiere di artisti per fare spazio a ditte cosiddette "ad alto valore aggiunto" e "no" alla costruzione di nuovi palazzi in centro città in cui si sarebbero dovuti installare studi di avvocatura e consulenti fiscali. Nei prossimi 25 anni a Lucerna un appartamento su quattro dovrà essere costruito a scopi di pubblica utilità. Il messaggio dei cittadini è chiaro, così come è chiaro quello del suo sindaco, Stefan Roth: "Noi non vogliamo diventare il canton Zugo. Tutti devono continuare ad avere la possibilità di poter abitare a Lucerna".

(p.d'a.)

 

 

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