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SVIZZERALa Svizzera in realtà non ha sempre idea di dove siano le armi che esporta

18.05.23 - 07:30
Gli ispettori di Berna che dovrebbero verificare la loro ubicazione spesso non le trovano (tutte) ma per loro raramente è un problema
Archivio Reuters
Un Leopard, realizzato dall'azienda svizzera Ruag
Un Leopard, realizzato dall'azienda svizzera Ruag
La Svizzera in realtà non ha sempre idea di dove siano le armi che esporta
Gli ispettori di Berna che dovrebbero verificare la loro ubicazione spesso non le trovano (tutte) ma per loro raramente è un problema

ZURIGO - Oggetto di una crisi più o meno aperta con la vicina Germania e Unione Europea, la neutralità svizzera vieta l'export bellico verso Paesi in conflitto (che stiano attaccando o difendendo).

A incrinare i rapporti di lungo corso (e fruttuosi) fra la florida industria bellica elvetica e i suoi partner europei è stato lo scoppio della guerra in Ucraina e la promessa di aiuto da parte di diversi Paesi, fra i quali Berlino ma anche Danimarca e Spagna. Pomo della discordia - arrivato anche davanti al Parlamento dove ha finito per incagliarsi,- mezzi corazzati, antiaerei e le sempre preziosissime munizioni.

Sei armi su dieci

Una recente ispezione tenutasi da parte degli ispettori federali, scrive venerdì il TagesAnzeiger citando dei carteggi della Seco, mostra che però la Confederazione non è del tutto informata di dove possa finire o non finire il materiale bellico che produce.

A novembre 2021, infatti, la delegazione di Berna si è recata a in Slovacchia per controllare come fossero impiegati i fucili automatici forniti al Ministero dell'interno e ai Servizi segreti slovacchi fra il 2105 e il 2017. Risultato: di una fetta importante delle armi consegnate si erano perse completamente le tracce.

La visita in Slovacchia, non priva di difficoltà burocratiche e opposizioni da parte dei funzionari statali, ha permesso di identificare circa il 60% delle armi vendute. Secondo chi ha redatto il rapporto per la Seco: «Non ci sono indizi che facciano pensare a una rivendita a una terza parte "indesiderata" quanto piuttosto che le stesse siano in uso sul campo, oppure in riparazione».

Ispezioni, promossi e bocciati

Quello dell'ispezione, conferma la Segreteria di stato dell'economia, è un'opzione che vorrebbe avere un carattere deterrente per la rivendita del suddetto materiale e che - da contratto - può essere impugnata discrezionalmente da Berna.

In generale le spedizioni degli ispettori si rivelano fruttuoso (in paesi come Kuwati, Bulgaria e Sudafrica). Non così bene invece è andata in Messico (la metà delle armi mancava all'appello) e Repubblica Dominica (all'appello mancavano mitra e silenziatori) comunque giudicati "sufficienti" dagli ispettori.

"Buono" invece il rapporto per Myanmar e Bosnia-Erzegovnia (anche se, pure qui, non è stato possibile controllare di persona tutte le armi). “Bocciati” e stop all'export, verso il Ghana e il LIbano.

Quando non è possibile tastare con mano, i Paesi possono fornire prove fotografiche. Questa modalità, che non è ritenuta problematica dalla Seco, non fa però l'unanimità fra la politica che ritiene manchi della trasparenza, e sicurezza, necessaria.

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COMMENTI
 

Falla finita 11 mesi fa su tio
Costruire armi per non poterle utilizzare in caso di attacco, mah! Che casso le fabbrichi a fare!

Granzio 11 mesi fa su tio
Ma smettiamola con questa anacronistica ipocrisia federale. Si proibisca la produzione di armi in Svizzera oppure si lasci libero il commercio diretto con governi democratici che non sono coinvolti in conflitti armati, abolendo il divieto di riesportazione. Tutto il resto è un'idiozia ideologica e/o una distorsione commerciale.

Jackb 11 mesi fa su tio
Beh magari i fucili esportati li usano per giocare a baseball, o le pistole come fermaporta. Mica tutte le armi servono ad uccidere, l'importante è fare soldi!

resiga 11 mesi fa su tio
Semplice : questi "ispettori" (sicuramente da noi CH strapagati) non fanno il loro dovere ! Tüt li ! Quindi vanno licenziati sui due piedi e li si manda la nelle zone dove vengono usate le armi che dicono di non sapere che fine hanno fatto !

Keope1963 11 mesi fa su tio
Risposta a resiga
👍😂

Mastro78 11 mesi fa su tio
Chi compra in 🇨🇭dichiara di non riesportare. Se riesportano è un errore o una colpa di chi lo fa. La 🇨🇭 non deve mica fare il controllore per ogni cosa che vende. Lo stesso discorso allora lo si dovrebbe fare per qualsiasi articolo venduto con delle condizioni.

Bred 11 mesi fa su tio
Risposta a Mastro78
Sono d'accordo

Brissago 11 mesi fa su tio
Alla confederella non gli importa nulla della neutralità e della pace nel mondo....i denari ? certo quelli sempre al primo posto!

Dapat 11 mesi fa su tio
…girano..

Keope1963 11 mesi fa su tio
Infatti la pseudo neutralità Svizzera fa acqua da tutte le parti. Nemmeno è credibile tantomeno giustificabile. La parola esatta è opportunismo non neutralità ..

Dapat 11 mesi fa su tio
La Svizzera non ha sempre idea di molte cose…… per gli ispettori non è un problema… tanto loro gittano a destra e a manca e nümm a pagum….

Blobloblo 11 mesi fa su tio
Per loro non è un problema!?!? Tanto mica arrivano in testa a loro…

Lux Von Alchemy 11 mesi fa su tio
Beh, in Svizzera abbiamo un buon portafoglio di Imprese di armamenti e relative tecnologie. Nomi disponibili sulla rete. Altresì le grandi banche partecipano al banchetto attivamente da sempre. Altresì lungo gli scorsi decenni il Governo “neutrale” ha incassato miliardi in introiti fiscali grazie a questo mercato. E quindi? Ci si chiede se questi materiali siano andati unicamente nelle mani di altri pacifisti neutrali?
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