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SvizzeraMeno tartufi per colpa del caldo

06.10.22 - 12:14
In alcuni siti si assiste a un calo anche del 70%: lo rivela uno studio dell'Istituto federale di ricerca.
Foto Deposit
Meno tartufi per colpa del caldo
In alcuni siti si assiste a un calo anche del 70%: lo rivela uno studio dell'Istituto federale di ricerca.

BIRMENSDORF - Caldo e siccità: e il tartufo di Borgogna scompare. Così la raccolta è a rischio. Lo rivela uno studio dell'Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio che ha tirato le somme al suo programma annuale di monitoraggio (esistente dal 2011) e che ha portato alla luce il dato inaspettato. «Un aumento di un grado della temperatura media estiva riduce la resa di quasi un quarto (22%) - dicono dall'istituto - in alcuni siti addirittura fino al 70%. Ed è quello che abbiamo riscontrato in diversi luoghi».

Con tre gradi di calore in più, i cercatori di tartufi non hanno più trovato alcun tartufo. «La tendenza alla diminuzione nel corso degli anni è stata interrotta nell'estate eccezionalmente fresca e umida del 2014, quando si sono formati molti corpi fruttiferi di tartufo», afferma Martina Peter, responsabile del gruppo di genetica ecologica del WSL. Ne deduce che «i fili sotterranei dei funghi, il cosiddetto micelio fungino, dovrebbero essere ancora presenti, ma la formazione dei corpi fruttiferi è compromessa». 

Il risultato, come conferma anche la ricercatrice, «è stato inaspettato» anche perché «i tartufi di Borgogna sono diffusi anche in zone molto secche, ad esempio in Spagna, e sono quindi considerati poco esigenti. A quanto pare, però, le varietà dell'Europa centrale non tollerano le stesse temperature elevate di quelle meridionali».

E poiché con il cambiamento climatico è probabile che le condizioni meteorologiche estreme aumentino, i cercatori di tartufi svizzeri potrebbero rimanere sempre più spesso a mani vuote: «Se non si producono corpi fruttiferi, alcune presenze di tartufi potrebbero estinguersi», afferma Peter.

Una possibile soluzione sarebbe quella di «identificare varietà di tartufo resistenti alla siccità e rilasciarle presso alberi locali. Bisogna verificare attentamente se questo ha senso dal punto di vista finanziario ed ecologico o se fa più male che bene", dice Peter.

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