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SVIZZERACinema: restrizioni Covid e profitti da film horror

07.05.21 - 12:28
Da inizio anno oltre 84 milioni di franchi di perdite per il settore, 214 da inizio pandemia.
Keystone
Fonte Ats
Cinema: restrizioni Covid e profitti da film horror
Da inizio anno oltre 84 milioni di franchi di perdite per il settore, 214 da inizio pandemia.

LOSANNA - I cinema hanno potuto riaprire i battenti lo scorso 19 aprile, ma il primo bilancio dopo una ventina di giorni è da film horror: il limite massimo di 50 spettatori e il divieto di consumare cibi e bevande imposti dalle autorità pesa infatti non poco sui profitti. Restrizioni che in Ticino hanno spinto i gestori a tenere chiusi i battenti.

Cifre nere - La maggior parte dei cinema, per adeguarsi alle disposizioni, è tornata a proporre film solo a partire dal 22 aprile. Nel corso della prima settimana di riapertura sono stati registrati circa 30'000 spettatori, poi saliti a 67'000 nel corso della seconda settimana. Tuttavia, in tempi normali, l'affluenza media in Svizzera varia tra 180'000 e 240'000 biglietti venduti a settimana, ha spiegato Claude Ruey, presidente di ProCinema, l'organizzazione mantello dei proprietari di cinema e dei distributori di film svizzeri.

Senza snack e bevande - Calcolando che la capienza media nelle sale elvetiche è di circa 170 posti, il limite di 50 persone, o di due terzi della capacità per le sale più piccole, si traduce in un netto crollo delle possibili entrate. Oltre a ciò, ad aggravare ulteriormente la situazione dal punto di vista finanziario, durante le proiezioni sono vietate le consumazioni e sconsigliati gli intervalli: niente popcorn, gelati o bibite. «La vendita di cibo e bevande rappresenta tra il 20 e il 30% del fatturato totale», ha sottolineato il presidente di ProCinema.

Oltre 200 milioni di mancate entrate - «Dall'inizio dell'anno e fino allo scorso 14 aprile, la crisi sanitaria ha causato circa 84 milioni di franchi di perdite agli operatori cinematografici di tutto il paese. A ciò si aggiungono gli oltre 130 milioni di mancate entrate del 2020, per un totale di 214 milioni di franchi dall'inizio della pandemia», ha fatto notare Ruey, che ha comunque accolto favorevolmente gli aiuti finanziari elargiti dallo Stato per il settore della cultura. Finora non sono stati dichiarati fallimenti, ha aggiunto.

Meno restrizioni - L'associazione ProCinema ha ora due rivendicazioni prioritarie: l'aumento fino al 50% della capacità delle sale, nonché il via libera alla consumazione, da seduti, di cibi e bevande, ha affermato Ruey, precisando di averne già discusso con il consigliere federale Alain Berset lo scorso 26 aprile nel corso di un incontro online con i rappresentanti del settore culturale. L'attenzione, in quell'occasione, si era concentrata sulle prospettive per i prossimi mesi e sulle misure federali di sostegno al settore.

Pubblico presente - I gestori dei cinema si dicono piuttosto soddisfatti della risposta del pubblico, soprattutto nelle giornate di pioggia. Nelle sale, va ricordato, vige l'obbligo di indossare la mascherina anche durante la visione del film.

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