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SVIZZERA«Nella vasca da bagno l'elettricità è particolarmente pericolosa»

03.05.21 - 00:00
Parla l'esperto UPI dopo l'incidente in cui una ventiduenne è rimasta folgorata a causa dello smartphone in carica
Unsplash
Fonte 20 Minuten / trx
«Nella vasca da bagno l'elettricità è particolarmente pericolosa»
Parla l'esperto UPI dopo l'incidente in cui una ventiduenne è rimasta folgorata a causa dello smartphone in carica
Si tratta di episodi che si possono evitare con l'installazione di un interruttore salvavita

GOSSAU - «Tragedie come queste sono molto rare. Tuttavia, in media in Svizzera ogni anno tre persone muoiono fulminate». È quanto afferma Nicolas Kessler, portavoce dell'Ufficio prevenzione infortuni (UPI) a seguito dell'incidente letale che si è verificato giovedì sera a Gossau (SG): una 22enne ha perso la vita nella vasca da bagno a causa dello smartphone in carica caduto in acqua.

Kessler spiega per quale motivo è pericoloso utilizzare dispositivi collegati alla presa elettrica mentre ci si trova in bagno: «Quando la corrente elettrica fluisce da un apparecchio alla terra passando da un corpo umano, si rischia sempre la vita. Si tratta di una situazione particolarmente pericolosa nella vasca da bagno, in quanto il dispositivo non è adeguatamente isolato dall'acqua. E allo stesso tempo con la presenza dell'acqua, il corpo è ben collegato alla terra».

In una situazione del genere, un quantitativo importante di elettricità può quindi passare attraverso il corpo. «Qualsiasi apparecchio che è collegato a una presa elettrica non si deve trovare nelle vicinanze di una vasca da bagno». Quando cade invece in acqua un dispositivo a batteria, potrebbe verificarsi un corto circuito di quest'ultima. La batteria si potrebbe surriscaldare e prendere fuoco. Non è chiaro cosa sia effettivamente accaduto nel caso di Gossau: spetta all'Ispettorato federale per gli impianti a corrente forte (ESTI) stabilire se è caduto in acqua lo smartphone con tanto di cavo di alimentazione.

L'interruttore che può salvare la vita - Quale misura preventiva, Kessler raccomanda l'installazione di un interruttore FI: «Si tratta di un interruttore differenziale di corrente che protegge dalla folgorazione. Quando qualcuno tocca un apparecchio non adeguatamente isolato, la corrente scorre attraverso il suo corpo. L'interruttore interrompe immediatamente questo flusso. E può salvare la vita».

Gli edifici nuovi sono già equipaggiati con tale interruttore. «Ma per quanto riguarda quelli più vecchi, consigliamo di verificarne la presenza». Secondo l'esperto, soprattutto il bagno va munito d'interruttore FI. In generale, quando ci si immerge in acqua, andrebbero utilizzati soltanto dispositivi che sono previsti per tale situazione.

Uccisa dall'asciugacapelli - Una pubblicazione dell'ESTI riporta un incidente letale che si è verificato nel 2014: si tratta di una donna che alle cinque del mattino si voleva asciugare i capelli facendo il bagno. «Riempiendo la vasca, si è messa un casco asciugacapelli elettrico. E poi è entrata in acqua, tenendo in testa l'apparecchio collegato alla presa elettrica con una prolunga» si evince dal rapporto.

L'apparecchio, «un modello proveniente dall'estero», funzionava direttamente con una tensione di rete a 230 volt e non era previsto per l'utilizzo in acqua. La fodera interna si è scaldata con l'umidità. E la tensione elettrica è entrata in contatto direttamente con la testa. «La corrente elettrica è entrata nella testa ed è uscita dal ginocchio sinistro» spiega l'ESTI. Se ci fosse stato un interruttore differenziale, entro un massimo di 0,03 secondi l'elettricità si sarebbe interrotta. E quindi secondo gli esperti la donna «se la sarebbe molto probabilmente cavata con uno spavento».

Undicenne morta nella vasca - Nel febbraio del 2020 nel Vorarlberg, in Austria, si è invece verificato un incidente mortale nella vasca da bagno che ha visto come protagonista un bambina di undici anni. Anche lei stava utilizzando uno smartphone collegato alla presa elettrica. Quando i familiari si erano resi conto che la bimba non rispondeva, hanno sfondato la porta. Ma era ormai troppo tardi: l'undicenne aveva riportato delle gravissime ustioni. All'epoca un esperto interpellato da Die Presse aveva affermato che è improbabile che un cellulare causi un simile incidente, a meno che la batteria non abbia un difetto.

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