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SVIZZERAIl tasso di riproduzione è “precipitato”

29.12.20 - 11:42
Sono state corrette al ribasso le stime per inizio dicembre. La questione fa discutere
Archivio Keystone
Il tasso di riproduzione è “precipitato”
Sono state corrette al ribasso le stime per inizio dicembre. La questione fa discutere

ZURIGO - Ristoranti aperti o chiusi? Dallo scorso 18 dicembre in Svizzera lo stabilisce anche il tasso di riproduzione del virus: quando il Consiglio federale ha dato un giro di vite in particolare sul settore della ristorazione, ha dato però la possibilità di prevedere allentamenti in quei cantoni in cui tale fattore - calcolato dal Politecnico di Zurigo - è inferiore a uno.

Attualmente il più recente risale allo scorso 18 dicembre, che a livello nazionale è pari a 0,86. Questo significa che cento persone ne contagiano meno di cento, osservando quindi una diminuzione dei casi di coronavirus.

Ma si tratta di un valore incerto, che viene adattato di giorno in giorno, anche sulla base dei nuovi dati disponibili. E rappresenta la situazione dell'infezione in Svizzera di circa dieci giorni prima, a causa della differenza di tempo tra il contagio e il risultato positivo del test.

E proprio di recente - come riferito dal Tages Anzeiger - gli esperti hanno retroattivamente corretto il tasso di riproduzione relativo allo scorso 4 dicembre. Se inizialmente era stato calcolato un valore pari a 1,13, lo scorso 22 dicembre è stato corretto al ribasso, portandolo a 1,05. E il 28 dicembre è stato ulteriormente rivisto: è infatti sceso a 1.

I valori d'inizio dicembre sono quelli su cui si è basato il Consiglio federale nelle sue decisioni dell'11 dicembre e del 18 dicembre scorsi. Un valore che, come detto, è però di recente stato corretto al ribasso.

Una situazione, questa, che non manca di generare malcontento tra gli interessati dai provvedimenti anti-coronavirus. Tra questi Casimir Platzer di GastroSuisse che, interpellato dal quotidiano zurighese, afferma che il fatto che le decisioni federali si basino su dati apparentemente inaffidabili «solleva degli interrogativi». Secondo Hans-Ulrich Bigler, direttore dell'Unione svizzera delle arti e mestieri, la Svizzera dovrebbe basarsi su un numero maggiore di variabili.

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COMMENTI
 

Thomseb 3 anni fa su tio
La ristorazione influisce per il 7% , i centri commerciali pieni come formicai

marco17 3 anni fa su tio
A leggere certi commenti sembra proprio che ad essere precipitato è il tasso d'intelligenza (già in sé molto basso) di qualche blogger.

Volpino. 3 anni fa su tio
Tutto ben organizzato per evitare ad ogni prezzo un secondo lockdown. Bisogna tenere chiuse le scuole per almeno due settimane, altrimenti a gennaio ci sarà un impennata di casi positivi e l'indice RT sarà alle stelle. Oltre questo bisogna tenere a mente che nelle case per anziani devono prima vaccinarli una seconda volta. Inutile fare i frettolosi facendo delle fughe in avanti!

Boh! 3 anni fa su tio
Risposta a Volpino.
Come già visto e rivisto durante tutti questi mesi, purtroppo il lockdown non risolverebbe nulla. Il virus, che piaccia o no, continuerebbe ad esistere. Le possibilità sono sempre le solite due: o si accetta che con il tempo ci si ammalerà inevitabilmente tutti quanti (con i più forti che sopravviveranno...), oppure ci si vaccina tutti quanti (o per lo meno tutti i soggetti a rischio)....

marco17 3 anni fa su tio
Risposta a Volpino.
È da mesi che ci ripetono la solfa del sistema sanitario al collasso. E da marzo che si paventano contagi a migliaia nelle scuole. È dall'inizio che chi non ha niente da perdere (pensionati, dipendenti del settore pubblico) chiedono a gran voce chiusure su chiusure. I dati dimostrano il contrario a posteriori e i Paesi che hanno applicato lockdown duri a più riprese, che obbligano la gente a portare la mascherina anche quando passeggiano da soli con il cane, non hanno risolto il problema. Il virus circola e se ne frega se ristoranti e cinema sono chiusi o aperti. Soltanto quando la stragrande maggioranza della popolazione sarà vaccinata, il covid-19 sarà debellato. È successa la stessa cosa con il vaiolo: scomparso definitivamente in tutto il mondo; ma ci sono voluti quasi due secoli. Il resto sono chiacchiere, pregiudizi e luoghi comuni.

Volpino. 3 anni fa su tio
Risposta a Boh!
Gli ospedali universitari ed altri temono giustamente il collasso a partire da gennaio e c'è purtroppo ancora gente che pensa solo alla borsa ed all'economia senza aver prima vaccinato la massa a rischio e questo si chiama forse responsabilità sociale? Mi sa che in materia di Covid-19 e buon senso ne capiscono quanto i pesci nel lago di Lugano.

Boh! 3 anni fa su tio
Risposta a Volpino.
...ma la situazione negli ospedali attualmente è sotto controllo e costantemente monitorata....

Volpino. 3 anni fa su tio
Risposta a Boh!
Ma non sono pronti per un incremento pari al 50% di casi dovuti alla nuova versione mutata in Inghilterra o Sudafrica, per non parlare poi delle 500 nuove infezioni giornaliere auspicate, risp. preventivate entro la fine di quest'anno da Berna nel mese di novembre. Thinking out of the box è proprio così difficile per certe persone?!

Equalizer 3 anni fa su tio
Prima che la gente si entusiasmi inutilmente.... dov'è l'errore? Tanto sappiamo tutti che c'è, quindi vediamo di evitare brutte figure.
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