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SVIZZERA«Chiudere tutto sarebbe stato più facile»

11.12.20 - 13:58
Negozi e ristoranti chiusi dalle 19.00. Il Consiglio federale annuncia le nuove misure e lancia un appello ai cittadini
Keystone
«Chiudere tutto sarebbe stato più facile»
Negozi e ristoranti chiusi dalle 19.00. Il Consiglio federale annuncia le nuove misure e lancia un appello ai cittadini
Limite alle riunioni di 10 persone, negozi chiusi nei giorni festivi, consentite le celebrazioni religiose ma con un limite di 50 persone. Ecco cosa ha deciso Berna

BERNA - Tutti pronti per il grande annuncio. Alle 14.00 di oggi, venerdì, il Consiglio federale scopre le carte sulle misure che entreranno in vigore in tutta la Svizzera nelle prossime settimane. 

Alla conferenza stampa da Palazzo federale non partecipa il governo per intero, ma comunque una formazione "da grandi occasioni". Oltre alla presidente Simonetta Sommaruga e al ministro della Salute Alain Berset, anche il ministro delle finanze Ueli Maurer. 

Dopo giorni di tira-e-molla con i Cantoni - non senza qualche resistenza anche in Parlamento - il governo si è dato appuntamento questa mattina alle 8.00 (orario anticipato) per una riunione fiume che è durata fino a poco fa. Sul tavolo ci sono le limitazioni a negozi e attività sportive (la famigerata chiusura alle 19.00 e la domenica) e ai raduni privati. Ecco dunque le misure adottate, annunciate da Sommaruga. 

Chiusure alle 19.00 - Da domani, bar, ristoranti, negozi, nonché strutture sportive e ricreative dovranno rimanere chiusi tra le 19.00 e le 06.00. I cantoni con una evoluzione epidemiologica positiva potranno posticipare la chiusura di quattro ore. I servizi di fornitura di pasti e i negozi di cibi da asporto, invece, possono rimanere aperti fino alle 23.

Weekend off-limits - Il Governo ha anche disposto la chiusura degli esercizi commerciali e delle strutture durante i giorni festivi. Fanno eccezione i ristoranti e i bar. Tutte le misure sono limitate al 22 gennaio 2021. Per le notti di Natale e di Capodanno, il "coprifuoco" inizierà all'una del mattino.

Eccezioni cantonali - Come detto, il Governo ha previsto delle eccezioni per i cantoni con uno sviluppo epidemiologico favorevole, che potranno rinviare la "serrata notturna" alle 23.00. Il presupposto è che il fattore di riproduzione sia inferiore sia a 1 che alla media svizzera per almeno 7 giorni. Inoltre, il Cantone deve disporre di una capacità sanitaria sufficiente.

Riunioni private - Per quel che concerne le riunioni private il limite di 10 persone (bambini compresi) viene mantenuto. Il Consiglio federale raccomanda inoltre di limitare i contatti a due nuclei famigliari. Insomma, feste di Natale saranno possibili, ma su piccola scala.

Messe da 50 persone - Per quel che concerne le celebrazioni religiose, queste saranno ammesse ma non potranno parteciparvi più di 50 persone. Tutti gli altri eventi pubblici - ad eccezione dei funerali e delle riunioni politiche - sono vietati.

Sport in 5 - Le attività sportive e culturali sono ora consentite solo in gruppi di non più di 5 persone. Gli sport di contatto rimangono proibiti. Sono mantenute le eccezioni per i bambini e i giovani, nonché per il settore professionistico.

Benzinai e negozi - Michael Gerber, esperto legale dell'UFSP, ha precisato che «anche i negozi delle stazioni di servizio rispetteranno le chiusure degli altri negozi, garantendo comunque il rifornimento di benzina». 

L'appello alla responsabilità - «È essenziale che tutti aderiscano a queste misure» ha dichiarato Berset. «Se non riusciamo a farlo, dovremo adottare misure ancora più rigorose. Questo è davvero un appello importante, a cui deve rispondere tutta la popolazione». Il governo riconosce l'importanza del Natale, «ma ora non si tratta di festeggiare o andare a sciare. Dobbiamo tenere duro fino alla vaccinazione, è fondamentale». 

Prevenire il lockdown - «La domanda oggi non è chi prenderà le misure, ma come possiamo superare insieme questi momenti difficili. È fondamentale non trovarci in una situazione in cui non abbiamo più altra alternativa che chiudere tutto e andare in lockdown» ha ribadito Berset.

Un lungo inverno - In attesa dei vaccini, la Svizzera «dovrà comunque affrontare da sola questo inverno» ha aggiunto il consigliere federale. La crisi attuale «è certamente deprimente per molte persone, per chi è solo o perde i propri casi, chi perde il lavoro o è preoccupato per la propria situazione finanziaria. Dobbiamo prenderci cura gli uni degli altri». 

Le misure economiche - A proposito della situazione finanziaria, Ueli Maurer ha illustrato le nuove misure economiche adottate. Il Consiglio federale ha deciso oggi di chiedere al Parlamento altri mezzi per aiutare le aziende in difficoltà portando l'attuale programma di sostegno da 1 miliardo di franchi totali a 2,5 miliardi. Dei 1,5 miliardi provenienti dalla Confederazione, 750 milioni verrebbero assunti assieme ai Cantoni, responsabili per il 33 % della somma. Altri 750 milioni sono di riserva e potrebbero essere versati dalla Confederazione a quei Cantoni che ne facessero richiesta.

Una porta aperta ai Cantoni - «Con l'esenzione dei cantoni "virtuosi" il Consiglio federale ha voluto dimostrare che i governi locali hanno la possibilità di ridurre notevolmente il numero dei contagi e di ricevere in cambio alcune agevolazioni» ha spiegato Sommaruga, rispondendo alla domanda di un gironalista. «Abbiamo voluto tenere una porta aperta, anche come riconoscimento ai Cantoni che si sono dati da fare».

Il meccanismo di escalation - L'Ufsp ha anche elaborato un piano di escalation, in base al quale i Cantoni dovranno introdurre misure più severe, in modo proporzionato alla situazione epidemiologica. «È un meccanismo complesso e lo invieremo ai Cantoni per una consultazione». I criteri alla base sono «comunque sempre gli stessi, ossia il sovraccarico del sistema ospedaliero, la capacità di tracciamento dei contatti, e il valore R».

Niente situazione straordinaria - Alla domanda di un giornalista, che chiede se non sia il caso di reintrodurre la situazione straordinaria, Berset risponde che «misure ulteriori possono già essere introdotte nell'ambito della situazione speciale. I Cantoni hanno ancora un margine importante. Ad esempio, ci sono cantoni dove i ristoranti sono già completamente chiusi».  

Debiti in aumento - «È chiaro che in questa fase stiamo accumulando debiti. Entro la fine dell'anno avremo debiti per circa 20 miliardi di franchi» ha chiarito Maurer. «Inoltre, il prossimo anno ci saranno altri 5 miliardi». Il direttore del Dipartimento economia e finanze stima che «un nuovo pareggio di bilancio sarà possibile solo dal 2024» ipotizzando un debito totale di 25-30 miliardi di franchi.

«Abbiamo tutelato le famiglie» - Le misure adottate dal Consiglio federale sono volutamente più restrittive nella sfera pubblica - negozi, commercianti - che nella sfera privata dei cittadini. Questo «perché in questo periodo dell'anno non abbiamo voluto imporre restrizioni inutili alle famiglie» ha chiarito Sommaruga. «Rimane la raccomandazione di limitarsi nelle riunioni a due nuclei familiari, ma è appunto una raccomandazione». L'esperienza dei Cantoni che hanno limitato gli esercizi pubblici «dimostra comunque che i contagi non si sono trasferiti nelle famiglie». 

Domeniche al ristorante - Per quanto riguarda le chiusure domenicali, i ristoranti potranno rimanere aperti. Questo perché «l'obiettivo è ridurre i grandi assembramenti e le folle» ha spiegato Berset. «Quando chiudiamo i negozi la domenica, il numero delle persone in circolazione si riduce notevolmente. Ricordiamo che abbiamo comunque misure molto meno rigorose di molti altri paesi europei». 

«Sarebbe più facile chiudere tutto» - Ai giornalisti Alain Berset ha ricordato che «ad esempio in Germania sono state prese misure molto più severe» e su questo punto il consigliere federale sottolinea che «chiudere tutto sarebbe stato più facile». «Tenere aperto in questo modo, con limitazioni puntuali e controlli mirati, è molto più complicato ma tutela la libertà dei cittadini. Abbiamo pensare al benessere della popolazione, ma in cambio richiediamo un rispetto delle regole da parte di tutti. Quando diciamo di mettere la mascherina, e lavarsi le mani, è perché è dimostrato che è la cosa più utile».

«Insieme ce la possiamo fare» - La conferenza stampa si è conclusa con un intervento - tra l'altro in italiano - di Simonetta Sommaruga. Alla domanda di un giornalista su come giudicasse il comportamento della popolazione, la presidente ha risposto che «in questo anno ci sono stati periodi in cui la gente ha capito molto bene cosa fare». «È chiaro che dopo diversi mesi tutti sono stufi, per questo le misure devono essere chiare per tutti, e di provata efficacia. Il Consiglio federale può indicare la rotta, ma poi dev'essere ogni singolo individuo a fare quello che è in suo potere. Proviamo tutti a fare il possibile, e lo facciamo insieme». 

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