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SVIZZERALa mascherina: ecco come ci cambia la vita

06.07.20 - 17:00
Da oggi sui mezzi pubblici è obbligatoria. Cosa significa per la nostra quotidianità?
Archivio Keystone
Fonte 20 Minuten
La mascherina: ecco come ci cambia la vita
Da oggi sui mezzi pubblici è obbligatoria. Cosa significa per la nostra quotidianità?
Le risposte ad alcuni dubbi sull'impiego della mascherina: dai sorrisi alla sicurezza

ZURIGO - Per gli utenti dei mezzi pubblici la mascherina diventa un accessorio immancabile: da oggi in tutta la Svizzera è infatti obbligatorio indossarla quando si sale su bus, treni e impianti di risalita. Per tutti i cittadini si tratta di una nuova normalità. Ecco le risposte ad alcuni dubbi sull'impiego della mascherina nella quotidianità.

Umore - Sui mezzi pubblici si potrebbe percepire una maggiore tensione. Lo pensa l'esperta di bon ton Susanne Zumbühl: «Ci sarà un'atmosfera più rigida. Le persone si sentiranno come dei piccoli robot». Sono molti coloro che affrontano con difficoltà la mancanza di contatti dovuto al distanziamento sociale. La tensione potrebbe quindi aumentare con l'assenza della mimica facciale. «Una situazione ancora più difficile per i portatori di occhiali, per i quali tutto il viso risulta coperto».

Sorrisi - I sorrisi possono passare anche attraverso la mascherina, perlomeno utilizzando maggiormente i muscoli facciali, come consiglia Zumbühl. «Perché il sorriso si possa vedere negli occhi, bisogna alzare bene gli angoli della bocca. O almeno accompagnare il sorriso con un suono». E quando si butta là una frase ironica, meglio utilizzare qualche gesto. «Forse le persone saranno così creative da sviluppare un segno per segnalare l'ironia» afferma ancora Zumbühl, secondo cui non sarebbe sufficiente l'occhiolino, che non viene percepito da tutti.

Flirtare - Per il flirt con la mascherina il contatto visivo è fondamentale. «Un battito di ciglia, la testa leggermente inclinata... e non c'è più nulla che possa impedire il flirt». Se però si vuole mostrare comunque tutto il viso, non mancano aziende che producono mascherine personalizzate. E poi esistono anche quelle trasparenti.

Mangiare e bere - Mangiare e bere a bordo dei mezzi pubblici? Di recente Urs Bloch, portavoce di Autopostale, ha affermato che per l'occasione è possibile togliersi temporaneamente la mascherina. «Mangiare e bere sui mezzi pubblici non s'ha comunque da fare» dice invece Susanne Zumbühl. Chi non ne può però fare a meno, lo dovrebbe fare discretamente. Anche per evitare di venire inquadrato come potenziale diffusore di virus da parte degli altri pendolari.

Respirare - Sciacquare il naso con una soluzione salina prima d'indossare la mascherina. È quanto consiglia l'otorino Daniel à Wengen. «Respirando nella mascherina, bisogna fare i conti con una pressione negativa. Se il naso è libero, viene meno lo sforzo supplementare». E ai pendolari consiglia di evitare le mascherine di stoffa, in quanto spesso sono particolarmente resistenti. Se la respirazione dovesse risultare difficoltosa anche con una mascherina igienica, l'esperto invita a lasciare un piccolo spazio aperto all'altezza della guancia o sotto il mento. «Il rischio di contrarre il virus non aumenta».

Olfatto - Indossandola correttamente, la mascherina copre anche il naso. Ma non per questo si sentono meno gli odori. Secondo l'otorino Daniel à Wengen, il materiale di cui è composta permette di percepire quelli presenti nell'ambiente circostante. «Per esempio sul treno si sentirebbe subito l'odore di fumo».

Alitosi - Prima di salire sui mezzi pubblici, evitate qualsiasi pietanza piccante. Questo è il consiglio di Susanne Zumbühl. «Tutto ciò che contiene dell'aglio, si farà sentire sotto la mascherina». E chi soffre comunque di alitosi, dovrebbe provare a rilassarsi: «Anche il nervosismo può favorire l'alito cattivo». Dal punto di vista degli odori, l'obbligo di mascherina ha sicuramente dei vantaggi per gli altri pendolari presenti sul mezzo: «C'è chi dorme a bocca aperta. In tal caso la mascherina si comporta come un coperchio» dice Zumbühl ridendo.

Senza mascherina - E se qualcuno non la indossa come richiesto? Zumbühl consiglia di rivolgersi con cortesia alla persona in questione, chiedendo se non sia informata sull'obbligo in questione. «Arrabbiarsi non porta a nulla. L'importante è mantenere la calma in modo da evitare conflitti».

Solidarietà - Secondo l'economista della salute Willy Oggier, le prime due settimane con l'obbligo di mascherina sono decisive. «Se i viaggiatori constatano che anche gli altri rispettano la regola, ci potrebbe essere più solidarietà tra le persone». D'altronde sono tutti sulla stessa barca, con l'obiettivo comune di mantenere basso il numero dei contagi. «Allora si regalerà volentieri una mascherina a qualcuno che l'ha dimenticata». E Oggier ritiene anche che la mascherina potrebbe diventare un accessorio alla moda.

Più chirurgia estetica - È invece improbabile, sempre secondo l'economista, che con l'obbligo di mascherina cali il desiderio di avere un aspetto perfetto. «Dato che sono visibili soltanto gli occhi, si potrebbe assistere a un aumento d'interventi per renderli più belli». Una tendenza che sembra essere confermata dal chirurgo estetico Karl Schuhmann: di recente dalle colonne di una rivista specializzata tedesca ha affermato che è aumentata la richiesta d'interventi alle palpebre. «L'obbligo di mascherina cambia il modo in cui ci si guarda allo specchio» ha detto Schuhmann, parlando anche d'interventi alle labbra. «Sono interventi che per un breve periodo possono portare alla presenza di macchie blu, arrossamenti o rigonfiamenti». Difetti temporanei che si possono ora coprire con la mascherina.

Sicurezza - La mascherina può ridurre fino all'80% il rischio di contagio, come conferma un recente studio dell'Organizzazione mondiale della sanità. La presenza di molte persone con la mascherina non dovrebbe quindi incutere timore, secondo l'infettivologo Andreas Cerny. «L'obbligo d'indossarla a bordo dei mezzi pubblici è una misura positiva che permette di frenare un'ulteriore diffusione del virus, dando anche un senso di sicurezza in treno alle persone particolarmente ansiose».

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