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VAUDL’app accende i riflettori e il Poli è sotto pressione

29.05.20 - 00:01
Il sistema decentralizzato DP-3T attira l'attenzione di molti paesi per la protezione della privacy
Keystone - foto d'archivio
L’app accende i riflettori e il Poli è sotto pressione
Il sistema decentralizzato DP-3T attira l'attenzione di molti paesi per la protezione della privacy
Il vicepresidente dell'EPFL: «A inizio marzo i primi contatti con Apple. È successo tutto molto in fretta»

LOSANNA - Sul Politecnico federale di Losanna (EPFL) i riflettori sono accesi. Dalla CNBC al Washington Post, passando dalla BBC e da Times of India, il nosocomio è esposto a un’attenzione mondiale. Il motivo? L’app di tracciamento SwissCovid e il software DP-3T decentralizzato per la protezione dei dati. Ma la notorietà guadagnata potrebbe tramutarsi in una rovina per l’immagine del Politecnico qualora qualcosa con l’app andasse storto.

L’analisi dell’eventuale risvolto della medaglia proviene da Le Temps. Edouard Bugnion, vicepresidente dell’EPFL, ha spiegato che di essere soddisfatto: «Ovviamente l’obiettivo primario resta di mettere a disposizione degli svizzeri e di altri paesi europei una tecnologia funzionante e che protegga la loro privacy, ma c’è anche grande orgoglio da parte di chi ha partecipato al progetto».

Ieri mattina l’EPFL ha organizzato una videoconferenza proprio per esporre in dettaglio la funzionalità dell’app SwissCovid, ma anche le sfide tecniche e sociali che sono state affrontate durante la fase di sviluppo. L’obiettivo era fornire quante più informazioni possibili sull’app, in modo da convincere altri paesi a utilizzare il protocollo DP-3T.

L’EPFL è sulla bocca di tutti per aver influenzato Google e Apple. «Abbiamo cercato una soluzione tecnologica per dare il nostro contributo alla lotta al coronavirus - ha detto ancora a Le Temps Edouard Bugnion -. Subito sono partiti i contatti con Apple, in modo informale, per prendere in considerazione una collaborazione. Il 21 marzo abbiamo mandato loro un messaggio formale. Il 4 aprile ho parlato personalmente con la direzione. È successo tutto molto in fretta». 

Il 10 aprile Apple e Google hanno comunicato un tweet la loro collaborazione nel mettere a disposizione la piattaforma di tracciamento basata sul Bluetooth favorendo il dialogo dei loro sistemi operativi.

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