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BERNAArrivano 14 miliardi per la disoccupazione

20.05.20 - 14:49
Berna ha detto sì a ulteriori soldi per l'assicurazione contro la disoccupazione, indebitata dal lavoro ridotto
Depositphotos
Fonte ats
Arrivano 14 miliardi per la disoccupazione
Berna ha detto sì a ulteriori soldi per l'assicurazione contro la disoccupazione, indebitata dal lavoro ridotto

BERNA - Il Consiglio federale ha approvato oggi la richiesta di un finanziamento aggiuntivo di 14,2 miliardi di franchi per l'assicurazione contro la disoccupazione, fortemente indebitata dall'impennata del lavoro ridotto. Ha inoltre optato per procedere al graduale abbandono delle misure che erano state introdotte in questo ambito per fronteggiare le ripercussioni del coronavirus.

Le decisioni sono state illustrate in conferenza stampa a Berna dal titolare del Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR) Guy Parmelin, presentatosi davanti ai media al termine della seduta settimanale del governo.

Numeri brutali e storici - Come noto, da metà marzo le richieste di lavoro ridotto hanno registrato «un aumento brutale», ha detto il ministro. «La buona notizia è che ora si sono stabilizzate». A oggi circa 190'000 aziende hanno domandato l'indennità per 1,94 milioni di lavoratori, il 37% del totale dei dipendenti del Paese. «Sono numeri purtroppo storici», ha commentato Parmelin, ricordando che ci si aspetta un incremento del tasso dei disoccupati superiore al 4% entro la fine del 2020.

Queste cifre hanno inevitabilmente pesato come un macigno sulle casse dell'assicurazione contro la disoccupazione che, senza rapidi interventi, secondo il capo del DEFR «presenterebbe alla fine dell'anno un passivo stimato in oltre 16 miliardi». Berna si assumerà quindi i costi del lavoro ridotto per il 2020 e proporrà al parlamento un credito straordinario di 14,2 miliardi.

Ciò per evitare che scatti il freno all'indebitamento previsto dalla legge, ha spiegato Parmelin: in questo caso l'assicurazione sarebbe tenuta a procedere a una revisione della legge e ad aumentare le trattenute sui salari di almeno 0,3 punti percentuali già nel 2021. Un'evenienza che Berna vuole scongiurare, soprattutto nel delicato contesto attuale, in cui è importante che l'assicurazione contro la disoccupazione continui a svolgere la sua funzione di stabilizzatore congiunturale, mentre su un'eventuale riforma del sistema Parmelin non ha voluto sbottonarsi.

Addio progressivo a "misure Covid" - L'esecutivo oggi si è anche occupato del distacco dalle misure pensate per attenuare le conseguenze negative del coronavirus. Essere miravano, ha rammentato Parmelin, a mantenere i posti di lavoro, preservare i redditi e garantire i pagamenti alle aziende colpite dalla crisi. Il tutto in tempi brevi e senza lungaggini burocratiche. «Non potremo salvare tutti, ma salvaguarderemo l'essenziale», ha affermato il ministro vodese riguardo alla loro efficacia.

In concomitanza con le fasi di allentamento e il progressivo riavvio dell'economia, alcuni provvedimenti verranno ritirati. Il diritto al lavoro ridotto per le persone con funzione analoga a quella del datore di lavoro e i loro coniugi o partner registrati sarà revocato per la fine di maggio. Questo avverrà di pari passo con l'abolizione delle "misure Covid" per le perdite di guadagno dei lavoratori indipendenti. La possibilità di accedere al lavoro ridotto cade pure per gli apprendisti, «affinché possano riprendere rapidamente la loro formazione, un fattore essenziale», ha aggiunto Parmelin.

Tornerà il termine di preannuncio, che era stato abrogato nell'impossibilità di prevedere le future restrizioni imposte alle aziende, il cui impatto ora come ora è invece più chiaro. Le società per le quali il lavoro ridotto è già stato approvato non dovranno presentare una nuova richiesta.

Tutte le altre misure relative all'assicurazione disoccupazione termineranno come previsto il 31 agosto, ha specificato Parmelin, citando ad esempio le 120 indennità giornaliere massime supplementari. «Siamo consapevoli che il ritorno alla normalità è lungi dall'essere completato, ma la maggior parte delle società può guardare al futuro con ottimismo e sono convinto che vinceranno questa sfida», ha concluso il consigliere federale.

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