Per un terzo dei partecipanti al sondaggio, l'attività lavorativa è peggiorata a causa del virus
Tuttavia, dai criteri specifici è emerso un quadro più positivo riguardante il maggior equilibrio tra la vita privata e il lavoro grazie allo smart working
ZURIGO - Il nuovo coronavirus ha portato a una profonda trasformazione anche nel mondo professionale: nonostante l'incertezza in merito alla situazione attuale e futura, numerosi lavoratori ritengono di essere meno stressati grazie al telelavoro e riescono a conciliare meglio lavoro e vita privata. È quanto emerge dai risultati di due sondaggi effettuati prima e dopo lo scoppio della crisi legata al Covid-19 da alcuni ricercatori dell'Università di Zurigo (UZH).
Al sondaggio, effettuato lo scorso mese, hanno partecipato circa 600 impiegati in Svizzera e Germania, che erano già stati intervistati sulle loro condizioni di lavoro nel giugno 2019. Per questo motivo è stato possibile creare un confronto indipendente, indica in una nota odierna l'UZH.
Il 29% dei partecipanti ha indicato che la loro attività lavorativa è peggiorata dall'inizio della crisi del nuovo coronavirus, mentre solo l'11% ha rilevato un miglioramento. Tuttavia, dai criteri specifici è emersa un quadro più positivo.
Equilibrio tra vita privata e lavoro - Nella maggior parte dei casi i partecipanti si ritengono più soddisfatti della loro vita professionale e privata rispetto a un anno fa. Secondo il sondaggio, i lavoratori si sentono più motivati, più sostenuti dai colleghi e dispongono di una maggior flessibilità.
A distanza di circa dieci mesi, inoltre, i partecipanti dicono di essere più attivi nel loro tempo libero e di aver un miglior equilibrio tra lavoro e vita privata. Lo stesso vale per coloro che lavorano a orario ridotto.
In generale, gli intervistati hanno affermato di essere in grado di "staccare" con più facilità. Il carico di lavoro è leggermente diminuito - così come i segnali di burn-out - ma non l'impegno, secondo i ricercatori.
Peggior situazione psicologica e fisica - Il sondaggio tuttavia mostra un lieve peggioramento nella valutazione della salute psicologica e fisica dei lavoratori, in particolare per quanto riguarda il loro ottimismo o il senso di vicinanza. Anche l'esercizio fisico è diminuito in termini di frequenza e soprattutto di intensità. Allo stesso tempo, gli intervistati si sono sentiti più rilassati e hanno dichiarato di essere in grado di pensare in modo più chiaro.
Alcuni sottogruppi, specialmente quelli con bambini piccoli, hanno mostrato valori generalmente peggiori nell'indagine, soprattutto riguardo all'aumento dello stress a casa. Essi si sentono meno sostenuti dai colleghi e riescono più difficilmente a riposare e recuperare.
Una lezione per il futuro - «Ci aspettavamo che i partecipanti si sentissero più stressati rispetto a prima della crisi», invece è accaduto il contrario. «Questo mostra quanto le persone siano straordinariamente adattabili», rileva Rebecca Brachli, a capo dello studio, citata nel comunicato.
Il confronto tra il sondaggio effettuato lo scorso giugno e quello di un mese fa mostra che generalmente molte persone sono più soddisfatte del loro lavoro e della loro vita privata, beneficiando in particolare dei ritmi meno elevati. «L'aumento della flessibilità e dell'autonomia sembra avere un effetto positivo sul loro benessere», ritiene Brauchli. «ciò può essere anche una lezione per il futuro mondo del lavoro».