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SVIZZERA«Niente folle ed eventi per prevenire un'altra ondata»

28.04.20 - 16:28
L'epidemiologo Heiner Bucher spiega che serviranno tre settimane prima di vedere le conseguenze dell'allentamento.
Deposit - foto d'archivio
Fonte 20 Minuten/Daniel Waldmeier
«Niente folle ed eventi per prevenire un'altra ondata»
L'epidemiologo Heiner Bucher spiega che serviranno tre settimane prima di vedere le conseguenze dell'allentamento.
«Forse per viaggiare sarà necessario presentare un documento obbligatorio certificato da analisi di laboratorio».

BASILEA - Solo tra tre settimane si potranno vedere gli effetti reali della prima fase di allentamento delle misure, iniziata ieri. Ne è convinto Heiner Bucher, epidemiologo e dell’Istituto per epidemiologia clinica e professore dell’Università di Basilea, che si augura che «la popolazione continui a seguire le norme in vigore» senza cancellare quanto accaduto con un colpo di spugna.

Riaprire tutto contemporaneamente, spiega l’epidemiologo a 20 Minuten, sarebbe stato controproducente. «Una seconda ondata sarebbe stata inevitabile», perché «siamo ancora lontani dall’immunità di gregge». Ma ora è fondamentale raccogliere più informazioni possibili sul virus e su come ha toccato la popolazione svizzera. «Servono dati sull’immunità, una strategia di test su base nazionale». 

Secondo Bucher in autunno dovranno essere disponibili test rapidi da effettuare presso il medico di famiglia ogniqualvolta compaiano sintomi collegabili al Covid-19. Le “persone a rischio” dovranno essere testate nel modo più ampio possibile. E, non appena un tampone risulterà positivo, tutti i suoi contatti dovranno essere rintracciati e isolati velocemente. L’app di tracciamento, inoltre, sarà fondamentale «affinché questa strategia abbia successo».

Fino a quando non sarà disponibile un vaccino, inoltre, «è fondamentale che la popolazione continui ad attenersi alle norme igieniche e di distanziamento sociale. «Le grandi folle devono essere evitate», aggiunge l’epidemiologo. Una consapevolezza scomoda, con l’avvicinarsi dell’estate, ma «non c’è altro modo». «Se avessimo tenuto il carnevale a Basilea, ora ci troveremmo nelle stesse condizioni dell’Alsazia», aggiunge Bucher. «Le grandi manifestazioni dovranno essere annullate. Mi aspetto anche restrizioni nel traffico aereo intercontinentale per ancora molto tempo». Forse addirittura la necessità di presentare, all’entrata del paese, un «documento d’ingresso obbligatorio» certificato da analisi di laboratorio.

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