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BERNACoronavirus: la popolazione prende il pericolo più sul serio

20.04.20 - 12:58
Cresce il numero di persone che teme di essere infettato dal virus
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Fonte ats
Coronavirus: la popolazione prende il pericolo più sul serio
Cresce il numero di persone che teme di essere infettato dal virus

BERNA/VIENNA - La popolazione svizzera prende sempre più sul serio il pericolo di infezione da Covid-19. Anche gli effetti sull'economia e sulla società sono sempre più evidenti, secondo un sondaggio di Gallup Svizzera.

Cresce la paura di contagio - In base ad esso, il 61% degli interpellati teme di essere infettato dal nuovo coronavirus o che ne sia colpito un membro della propria famiglia. A metà marzo, solo il 48% aveva espresso questa preoccupazione. E ora solo il 27% ritiene che il pericolo del virus sia presentato in modo esagerato, a fronte di un precedente 53%.

In molti temono peggioramenti - Il 30% pensa poi che il peggio debba ancora venire. Circa il 45% si aspetta che la situazione rimanga così com'è ora, mentre solo il 25% ritiene che abbiamo superato il peggio.

Fiduciosi nelle misure - Gli intervistati hanno una grande fiducia nelle misure adottate dal governo: il 72% afferma che il Consiglio federale sta gestendo correttamente la crisi. L'86% degli svizzeri è disposto ad accettare la limitazione dei diritti civili se ciò contribuisce ad arginare la diffusione del virus: un tasso che in marzo risultava del 72%.

Colpiti nelle tasche - Oltre un terzo degli interpellati è economicamente colpito in modo serio nell'attività professionale: il 3% ha perso il lavoro, il 17% lo svolge a tempo parziale e il 15% ha smesso temporaneamente. L'impatto finanziario si fa quindi sentire nei portafogli di molte persone: il 14% dichiara di aver perso una parte significativa del proprio reddito.

Ottimismo post crisi - Alla domanda su come sarà la situazione globale dopo la crisi prevale l'ottimismo: il 56% parte dal presupposto che il mondo sarà lo stesso di prima, mentre un terzo si aspetta una situazione completamente nuova.

Riguardo ai rapporti tra le grandi potenze, da un lato domina la speranza di un minor confronto (36%), dall'altro una quota analoga (38%) si aspetta che la politica mondiale diventi ancora più conflittuale di prima.

Il sondaggio di Gallup Svizzera è stato effettuato su un campione rappresentativo di 1000 adulti, tra il 3 e il 10 aprile. La Gallup International Association lo ha condotto in 20 Paesi con 20'000 intervistati.
 
 

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COMMENTI
 

MIM 3 anni fa su tio
Smettiamola di sostenere articoli dove veicolano la paura e la psicosi.

Nmemo 3 anni fa su tio
S'impari da altri che dimostrano di sapere fare meglio. Da quel che si apprende affiora poca credibilità per la capacità di una puntuale gestione della situazione di crisi! L’esempio tedesco, una nazione dove la disciplina è parte della cultura collettiva e dove, in caso contrario, è fatta rispettare da un servizio di ordine pubblico efficiente. La strategia: “prosciugare la diffusione del virus”. Il tasso di contagiosità è ora (19.04.2020) 0,7. Lo sforzo è proteso a raggiungere lo 0,2-0,3. Dopo di che il contagio riuscirà a essere tracciato e le persone infettate messe sotto controlli medici. L’obiettivo: una parvenza di vita “nomale”.

pillola rossa 3 anni fa su tio
Tra provvedimenti restrittivi incostituzionali, abusi di potere e morti nel mondo di gran lunga inferiori a quelli per l'influenza c'è ancora qualcuno convinto che andrà tutto bene, che sia normale fare la guerra al vicino che esce due volte di casa per fare la spesa e che il vaccino ci salverà. Un po' come credere a babbo natale

Mattiatr 3 anni fa su tio
Risposta a pillola rossa
Per quello che so ci sono molti economisti ed esperti del settore che paragonano gli effetti della crisi che ci attende con la grande depressione. Ricordo che paragonato agli effetti che portò la grande depressione, il coronavirus è una principessa. Diciamo che il pacchetto completo fu povertà e fame per i primi anni (ah già, bisogna considerare la mole di operai che si suicidarono), il consolidamento di partiti estremisti in governi di più nazioni e la guerra mondiale che ne è scaturita. Il primo dittatore in Ungheria ne ha già approfittato, vedremo chi sarà il prossimo.

pillola rossa 3 anni fa su tio
Risposta a Mattiatr
Per scatenare una guerra occorre che le persone siano impaurite in relazione a chissà quale nemico e un casus belli che funga da detonatore. Poi tutti avanti verso il precipizio come quelli che seguono il pifferaio.

Mattiatr 3 anni fa su tio
Risposta a pillola rossa
Negli anni '20 il partito nazista non godeva di moltissima popolarità. Dicevano cose per lo più insensate ''arriverà una crisi che ci porterà alla fame'', davano la colpa ad un governo illegittimo e agli ebrei di tutti i mali. Nessuno credeva alle affermazioni da loro, perché irrazionali e senza basi, in fondo nel primo dopoguerra c'era una forte ripresa economica in tutto il mondo. Quando questa arrivò la popolazione iniziò a convincersi che queste idee potessero esser vere, in fondo Hitler l'aveva predetto. A quei tempi era difficile informarsi sugli avvenimenti globali, sapere che la causa della crisi era una forte speculazione azionaria non era a portata di tutti. In seguito le politiche naziste furono molto simili al new deal, con grande impiego della forza lavoro in opere statali come la Deutsche Autobahn e la rete ferroviaria nazionale, d'altronde se dai alla gente cose da fare è difficile che la disoccupazione non diminuisca. La sempre maggiore popolarità del partito, considerato la cura dalla crisi rinforzò pure le politiche antisemite rendendo accettabili azioni impensabili. Quindi è vero che lo spirito guerrigliero nazista fu la base solida per la seconda guerra mondiale, ma ciò non fu possibile senza la crisi del '29. Storicamente il popolo ha accettato pensieri radicali in seguito a un periodo di fame.

pillola rossa 3 anni fa su tio
Risposta a Mattiatr
"Storicamente il popolo ha accettato pensieri radicali in seguito a un periodo di fame" hai detto tutto!

Summerer 3 anni fa su tio
La situazione è presa sul serio in Svizzera interna. Ma in alcuni Cantoni, per colpa dei Media, sorpattuto stranieri (devono vendere!) manifestano un'isteria incomprensibile. Per fortuna ci sono tanti dottori, che possono aiutare gli isterici... a essere meno stressati e piu' sorridenti; altrimenti si passa alla chimica. Essa aiuta.

Dioneus 3 anni fa su tio
Si sono svegliati anche a nord, seppure i superficiali e gli ignoranti che minimizzano restano, compresi in Ticino

Norvegianviking 3 anni fa su tio
Risposta a Dioneus
E questo sono quelli che non usano mascherina in ufficio ( oggi io ero l'unico su dieci presenti), che fanno trail, biciclettata, passeggiate ovunque... in Ticino mica chissà dove.

sheva 3 anni fa su tio
Della serie meglio tardi che mai ....o forse è già troppo tardi ?
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