In Svizzera le persone contagiate dal Covid-19 sono ormai 23'574. I morti sono almeno 756
Attualmente sono 2'730 i pazienti ricoverati negli ospedali: la maggior parte di loro già soffriva di una o più di patologie pregresse. Le autorità: «Non bisogna abbassare la guardia. Rispettiamo le misure. Anche a Pasqua».
BERNA - Il numero dei casi accertati di coronavirus cresce ogni giorno, ma molto più lentamente rispetto alla scorsa settimana. La curva epidemica si sta sempre più appiattendo e questo grazie alle misure restrittive imposte dal Consiglio federale e che ieri sono state prorogate fino al 26 aprile. Il rallentamento dei nuovi contagi - sotto i 600 negli scorsi tre giorni - ha subito una frenata. I nuovi casi sono infatti 785. Un motivo in più per la popolazione di non abbassare la guardia. «Se le misure vengono rispettate - ha precisato ieri in conferenza stampa il delegato dell'UFSP per il Covid-19 Daniel Koch - ci possiamo aspettare che la curva cominci a scendere». Ma per far questo - ha ricordato la presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga - le misure (distanza sociale, norme igieniche e restare a casa) vanno rispettate anche durante il weekend di Pasqua. Un concetto, questo, ribadito anche dal Ministro della Sanità Alain Berset: «Si comincia a vedere la luce in fondo al tunnel, ma non bisogna abbassare la guardia».
Casi stabili - Secondo le cifre pubblicate oggi dall'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) - che si basano sui dati dei laboratori e dei medici - i contagi da Covid-19 nel Paese sono ora 23'574, ovvero 785 in più rispetto a ventiquattro ore fa. Un aumento un po' superiore a quelli degli ultimi tre giorni, ma tuttavia ancora confortante se paragonato a quelli della scorsa settimana dove i nuovi contagi erano sempre attorno alle mille unità.
Discrepanze - Le persone ospedalizzate sono 2'730, mentre quelle decedute sono almeno 756 (ieri erano 705). I dati ufficiali forniti dall'UFSP, soprattutto quelli relativi ai decessi, presentano però delle discrepanze con quelli che provengono direttamente dai cantoni. Questi sono stati raggruppati in una mappa dal dottorando dell'Università di Berna Daniel Probst. E le cifre - aggiornate praticamente in tempo reale - alle 13.00 ravvisavano meno contagi (23'532), ma nettamente piu decessi (913).
219 morti in Ticino - In Ticino, come detto, è stato raggiunto il picco e ora si inizia la discesa. Ma nonostante questo risultato incoraggiante, il nostro cantone resta la regione più colpita della Confederazione con ben 2'714 casi positivi e 219 decessi provocati da Covid-19. Nelle ultime ventiquattro ore si sono registrati 55 nuovi contagi e otto persone hanno perso la vita a causa del virus. L'incidenza della malattia in Ticino resta la più alta della Confederazione, anche se la situazione ginevrina è ormai molto simile alla nostra. Il nostro cantone con 763.3 casi per centomila abitanti precede infatti Ginevra (757.4), Vaud (564.6) e Basilea Città (501.1).
Ospedalizzazioni - Negli ospedali svizzeri sono ricoverate 2'730 persone tra 0 e i 101 anni con un'età mediana che si assesta sui 71. I ricoveri concernono uomini per il 61% dei casi. «Su 2'366 persone ricoverate con dati completi - precisa l'UFSP - il 13% non aveva malattie preesistenti». L'87% dei pazienti soffriva quindi già di una o più patologie. Ma quali sono le più citate? «La prima è l'ipertensione arteriosa (52%), seguono le malattie cardiovascolari (31%) e il diabete (23%). Tra le persone ricoverate in ospedale, i tre sintomi più presenti sono febbre (67%), tosse (65%) e problemi respiratori (40%). «Il 44% dei casi aveva la polmonite».
Decessi - Finora in Svizzera sono morte 756 persone. L'incidenza in Svizzera è di 88 morti per milione di abitanti. Anche la maggior parte dei decessi riguarda persone di sesso maschile. Gli uomini morti sono infatti 474 (63%), mentre le donne decedute sono 281 (37%). L'età delle vittime varia dai 32 di una paziente ginevrina - che già soffriva di varie gravi patologie - ai 101 anni. L'età mediana dei decessi è di 83. «Su 729 persone decedute con dati completi, il 98% soffriva di una o più malattie preesistenti». Anche qui le patologie più menzionate sono ipertensione arteriosa (64%), le malattie cardiovascolari (56%) e il diabete (28%).
La Svizzera resta tra i Paesi che fa più tamponi al mondo. «Abbiamo eseguito 178'500 test», precisano le autorità. «Circa il 15% di essi sono risultati positivi». La Confederazione ha il tasso d'incidenza più alto d'Europa (275).