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Coronavirus, altri 590 casi in Svizzera

SVIZZERACoronavirus, altri 590 casi in Svizzera

07.04.20 - 12:53
Il nostro Paese ha una delle più alte incidenze in Europa, ma la curva epidemica sembra appiattirsi.
Keystone
Coronavirus, altri 590 casi in Svizzera
Il nostro Paese ha una delle più alte incidenze in Europa, ma la curva epidemica sembra appiattirsi.
Nonostante questo 2'573 persone sono ricoverate negli ospedali: la maggior parte di loro soffre di patologie pregresse. I tre sintomi più presenti sono ipertensione, malattie cardiovascolari e diabete.

BERNA - I casi di coronavirus in Svizzera sono in aumento costante. La curva epidemica sembra però appiattirsi sempre di più. E il rallentamento dei contagi è ormai evidente. Tanto che anche la Confederazione potrebbe presto toccare il picco, un risultato, questo, che il Ticino ha raggiunto negli scorsi giorni grazie alle misure restrittive intraprese dalle autorità e al comportamento esemplare della popolazione. Comportamenti che - come sottolineato ieri dal medico cantonale Giorgio Merlani - dovranno venir mantenuti per non sprecare il risultato finora ottenuto. «Non è finita. Il virus continua a viaggiare. Dobbiamo muoverci in maniera ordinata, disciplinata e responsabile».
 
Casi stabili - Secondo le cifre pubblicate oggi dall'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) - che si basano sui dati dei laboratori e dei medici - i contagi da Covid-19 nel Paese sono ora 22'242, ovvero 590 in più rispetto a ventiquattro ore fa. Nel dettaglio, l'aumento fatto segnare da ieri è di poco superiore a quello registrato tra domenica e lunedì (+552 casi). Rimane comunque significativamente inferiore rispetto agli 822 nuovi casi osservati tra sabato e domenica e ai 975 constatati tra venerdì e sabato.

Discrepanze - Le persone ospedalizzate sono 2'537, mentre quelle decedute sono almeno 641 (ieri erano 584). I dati ufficiali forniti dall'UFSP, soprattutto quelli relativi ai decessi, presentano però delle discrepanze con quelli che provengono direttamente dai cantoni. Questi sono stati raggruppati in una mappa dal dottorando dell'Università di Berna Daniel Probst. E le cifre - aggiornate praticamente in tempo reale - alle 12.00 ravvisavano meno contagi (21'907), ma nettamente piu decessi (787).

198 morti in Ticino - In Ticino, come detto, è stato raggiunto il picco e ora si inizia la discesa. Ma nonostante questo risultato incoraggiante, il nostro cantone resta la regione più colpita della Confederazione con ben 2'599 casi positivi e 198 decessi provocati da Covid-19. Nelle ultime ventiquattro ore si sono registrati 53 nuovi contagi e nove persone hanno perso la vita a causa del virus. Nei Grigioni le vittime sono invece salite a 31 (+1) e le infezioni sono 657 (+11). L'incidenza della malattia in Ticino non ha eguali nel resto della Confederazione. Il nostro cantone con 731 casi per centomila abitanti precede infatti Ginevra (690), Vaud (547) e Basilea Città (485).

Superati i 100 morti a Ginevra - E proprio nel cantone che fu di Calvino è stata superata la soglia dei cento morti legati all'epidemia. Secondo i dati pubblicati oggi dalle autorità ginevrine, i decessi hanno toccato quota 103, 19 dei quali avvenuti in case per anziani. È invece in lieve calo (da 56 a 51) il numero delle persone ricoverate in terapia intensiva. Il numero totale di casi positivi è salito a quota 3'502.

Ospedalizzazioni - Negli ospedali svizzeri sono ricoverate 2'573 persone tra 0 e i 101 anni con un'età mediana che si assesta sui 71. I ricoveri concernono uomini per il 61% dei casi. «Il 13% dei ricoverati di cui abbiamo i dati completi - precisa l'UFSP - non aveva malattie preesistenti». L'87% dei pazienti soffriva quindi già di una o più patologie. Ma quali sono le più citate? «La prima è l'ipertensione arteriosa (52%), seguono le malattie cardiovascolari (31%) e il diabete (23%). Tra le persone ricoverate in ospedale, i tre sintomi più presenti sono febbre (68%), tosse (65%) e problemi respiratori (40%). «Il 44% dei casi aveva la polmonite».

Decessi - Finora in Svizzera sono morte 641 persone. L'incidenza dei decessi è quindi di 75 morti per milione di abitanti. Anche la maggior parte dei decessi riguarda persone di sesso maschile. Gli uomini morti sono infatti 398 (62%), mentre le donne decedute sono 242 (38%). L'età delle vittime varia dai 32 di una paziente ginevrina - che già soffriva di varie gravi patologie - ai 101 anni. L'età mediana dei decessi è di 83. «Su 620 persone decedute con dati completi, il 98% soffriva di una o più malattie preesistenti». Anche qui le patologie più menzionate sono ipertensione arteriosa (66%), le malattie cardiovascolari (56%) e il diabete (28%).

La Svizzera resta tra i Paesi che fa più tamponi al mondo. «Abbiamo eseguito 167'429 test», precisano le autorità. «Circa il 15% di essi sono risultati positivi». La Confederazione ha pure una delle più alte incidenze della malattia in Europa.

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COMMENTI
 

daniele77 4 anni fa su tio
non capisco cosa vuoi dire, che i morti dichiarati per covid non sono morti di quello? perchè parli di "presunti" CV19?

Arciere 4 anni fa su tio
Le fluttuazioni sono inevitabili, qualunque sia il soggetto o il bilancio analizzato. Ciò non significa per niente che il picco è stato raggiunto. la linearità assoluta non è la regola. La regola è lo zig-zag. Trarre conclusioni a partire dalla prima cifra al ribasso è un errore monumentale.

Don Quijote 4 anni fa su tio
Quello che non capisco è per quale motivo non comunicano il totale dei morti mensili senza il corona virus! Sempre secondo l'ufficio federale di statistica a gennaio i morti in Ticino erano 272 tutti senza corona virus ... nel mese di marzo sono i soliti 272 + i 198 di CV19 oppure, come sarebbe più logico: soliti 272- 198= 74 morti per le solite cause (sarebbe una cosa straordinaria) e 198 per causa del CV19. Che il governi pubblichi questi dati e non solo quelli presunti del CV19, almeno tutti possono comprendere oggettivamente l'ampiezza del problema senza sentire le farneticazioni di economisti ed esperti del manga. In Svizzera sappiamo fare tutti 2+2.

daniele77 4 anni fa su tio
Risposta a Don Quijote
coraggio, chi non esce di casa e non ha contatti con l'esterno il rischio è nullo. l'ipocondria fa brutti scherzi già in situazioni "normali" figuriamoci ora. Gestire l'ipocondria ora è uno sforzo immenso, specialmente per me che soffro di ansia e ipocondria e lavoro ogni giorno in un ospedale internamente convertito in ospedale Covid. Oltre all'ansia vi è anche un carico di lavoro immenso che da solo scatena ansia a 1000, aggiungiamo la paura di ammalarsi... a volte mi chiedo come faccio a resistere... la paura è anche di avere un crollo una volta finito tutto. Poter rimanere a casa, anche se è evidentemente duro e pesante, può aiutare finalmente a chi non aveva il tempo di prendersi cura di se stessi, di scoprire metodi di rilassamento, oltre che rivalutare molti aspetti della propria vita. coraggio, ogni giorno è un giorno più vicino alla fine e al ritorno alla normalità.

Don Quijote 4 anni fa su tio
Risposta a daniele77
Chapeau per il tuo impegno! Se veramente vogliamo anteporre il valore della vita degli 80 enni, con una speranza di vita di 4 anni al benessere economico e sociale, ottimo dal lato etico ma, cozza terribilmente con gli oltre 6 milioni di bambini (sotto i 5 anni) che ogni anno muoiono per malattie come diarrea e polmonite facilmente curabili! Lo sai che non frega niente a nessuno… allora mettiamo da parte l’umanesimo perché nessuno di noi è degno. La peculiarità comune di tutti i governi è che anche per disfare un nodo delle scarpe non sai se avranno bisogno di 4 o 8 anni. Da piccolo indipendente sono preoccupato per la catastrofe che potrebbe arrivare, non tanto per la chiusura momentanea delle varie attività, ma per l’eccesiva paura inculcata nella maggioranza della popolazione che può innescare una recessione irrazionale. Già dall’emergenza a Wuhan tutti hanno capito che la piccola disponibilità di posti in cura intesa manda in crisi il sistema. Allora isoliamo le persone a rischio e lasciamo lavorare quelle sane per non trovarci una tragedia più grande.

sedelin 4 anni fa su tio
il virus batte dove altre malattie son già presenti (stavolta il sottotitolo lo evidenzia).

Danny50 4 anni fa su tio
Strano che le medie più alte siano in zone di frontiera... i ticinesi, da buoni soldati, stanno dando l’esempio al resto della Svizzera.

Canis Majoris 4 anni fa su tio
Sicuramente con questi dati, i soliti partiti dei soldi (UDC, PLR) vorranno riaprire tutto subito...

JMC 4 anni fa su tio
Risposta a Canis Majoris
Piuttosto che il PPD delle tapparelle

SSG 4 anni fa su tio
Risposta a Canis Majoris
i partiti dei soldi? guarda le tasse introdotte e i controlli radar voluti dalla lega … o peggio ancora il PS che fa il grande con i soldi degli altri! L'economia è molto importante per il benessere e stabilità del paese, dovresti prendertela con chi non rispetta le distanze sociali.

Canis Majoris 4 anni fa su tio
Risposta a JMC
Dimenticavo gli oregiatti... scusa!

Bandito976 4 anni fa su tio
Se continuano ad uscire senza un apparente motivo altro che diminuire!
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