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SVIZZERA«Siamo stati in grado di adottare velocemente gli strumenti digitali»

31.03.20 - 17:00
Dubbi e riflessioni di tre esperti sulle conseguenze della trasformazione della società dovuta al coronavirus
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«Siamo stati in grado di adottare velocemente gli strumenti digitali»
Dubbi e riflessioni di tre esperti sulle conseguenze della trasformazione della società dovuta al coronavirus

Telelavoro

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Questi sondaggi non hanno, ovviamente, un valore statistico. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientificamente. Hanno quindi l'unico scopo di permettere ai lettori di esprimere la propria opinione sui temi di attualità.

ZURIGO - È bastato che il nuovo coronavirus arrivasse in Svizzera. E in pochissimo tempo quasi tutte le aziende sono state in grado d'introdurre il telelavoro. Altre si sono invece reinventate, spostando sul web l'offerta di merci e servizi.

Insomma, in men che non si dica svariati settori economici elvetici si sono affidati più che mai agli strumenti digitali. E moltissime persone si sono velocemente adattate a un nuovo modo di lavorare. Ma quanto è sostenibile questa situazione? E cosa ne resterà quando l'emergenza Covid-19 sarà superata? Il quotidiano zurighese Tages Anzeiger lo ha chiesto a tre esperti.

Una trasformazione «senza riflessioni» - Stefano Brusoni, professore di Innovation Management al Politecnico di Zurigo, si dice affascinato dall'attuale trasformazione della società, che ha visto un rapido passaggio al telelavoro e un veloce apprendimento di nuovi strumenti. Ma non è certo che nel post-pandemia ne resterà qualcosa: tutto sta infatti avvenendo molto in fretta, quindi senza una vera e propria riflessione, spiega l'esperto. E sottolinea che al momento la digitalizzazione non viene per forza sfruttata al meglio.

Più home office e medicina all'avanguardia - Per Georges T. Roos - che si è autodichiarato studioso del futuro, diventando negli ultimi vent'anni un'autorità in materia - ritiene che la reazione della società all'attuale crisi ci sta mostrando quali sono gli strumenti digitali a nostra disposizione. E ci sta spingendo a pensare in maniera diversa, come spiega al Tages Anzeiger. Per il futuro prossimo vede un maggior consolidamento dell'home office. E a più lungo termine? Per Roos l'attuale spinta alla digitalizzazione potrebbe far fare passi da gigante alla ricerca medica.

Ai limiti delle possibilità - Secondo Tobias Straumann, storico dell'economia all'Università di Zurigo, l'attuale crisi non ha paragoni. Lo dice ripensando allo scoppio della prima e della seconda guerra mondiale, come pure alla crisi energetica degli anni Settanta. E non crede che la situazione darà una spinta importante alla digitalizzazione. Parla di un trend che esiste già da tempo, che ora sta mostrando - secondo l'esperto - i propri limiti. Ma Straumann ritiene che la società ne trarrà altri insegnamenti: «Capiremo che il futuro è incerto, nella fase di crescita ce ne siamo dimenticati». E per affrontare nuove crisi, si cercherà di essere meno dipendenti dall'estero.

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COMMENTI
 

seo56 4 anni fa su tio
Assolutamente contrario al telelavoro!

skorpio 4 anni fa su tio
Io lavoro a Lugano in un ufficio, ma i miei colleghi sono a ZH. E tutto digitalizzato. Adesso sono a casa ma appunto x me in pratica è la stessa cosa. La differenza è che a poterlo fare anche in futuro risparmierò sull abb arcobaleno, posteggio park ride, benzina, vestiti, etc.... posso dormire qualche minuto in più , insomma, sarei felice di poterlo fare anche in futuro..

Diablo 4 anni fa su tio
ciao Mag, non ho capito perche una posizione telelavoro dovrebber essere un lavoro non necessario ad un attivitá. Io sono contabile, il mio lavoro posso gestirlo tranquillamente da casa in questo periodo, posta dell ufficio dirottata a casa mia, archivio attualmente lo tengo a casa mia. Quando torna la normalitá riporto l'archivio in ufficio, tutte le operazioni quali pagamenti, conference ecc le gestisco telematicamente...pertanto....saluti

miba 4 anni fa su tio
Non faccio ormai più parte della generazione giovane, né tanto meno sono un esperto o uno studioso ma ricordo perfettamente l'avvento dell'informatica negli uffici e nelle amministrazioni. All'inizio tutti felici e contenti della novità (i computer che fanno gran parte del lavoro, meno carta che gira, più tempo per la famiglia, più tempo per se stessi ecc ecc) finché non ci si è resi conto che la carta invece di diminuire è aumentata, sono stati rielaborati i sistemi di lavoro, l'informatica ha permesso di far fare ad una persona quello che prima veniva fatto da 3-4 persone per cui il carico di lavoro era ancora maggiore rispetto a prima, sono subentrate problematiche che prima non c'erano e si è anche arrivati al punto che una persona non può più assentarsi per andare al WC perché l'informatica controlla i tempi, le pause ed anche dove ti trovi. Quindi attenti al troppo entusiasmo...qualche sorpresa con il telelavoro sicuramente ci sarà :)

mats70 4 anni fa su tio
Risposta a miba
Parole sante miba... Con i capelli grigi l'entusiasmo passa veloce... Compimenti i tuoi commenti non sono mai banali. Uno dei pochi su questo sito.

Canis Majoris 4 anni fa su tio
Più gente può lavorare a casa significa anche meno traffico, meno inquinamento, meno spazi per uffici ecc. dovrebbe restare una valida possibilità anche dopo questa crisi.

Mag 4 anni fa su tio
Se un lavoro può essere svolto in telelavoro nello stesso identico modo e qualità in cui verrebbe svolto sul luogo di lavoro, allora è un lavoro non necessario all'attività. Non scaldatevi, è solo la mia opinione e non conta nulla (almeno per i fannulloni).

turbo 4 anni fa su tio
Risposta a Mag
per quale motivo non sarebbe necessario? ci sono ditte che non hanno un ufficio e tutti i dipendenti lavorano da casa...in questo caso tutta la ditta non é necessaria??

tazmaniac 4 anni fa su tio
Risposta a turbo
lasciate perdere, questo è fulminato di suo. Il telelavoro non serve, il coronavirus è un invenzione per tenere a bada il gregge...non buttate tempo, a rispondere, utilizzatelo per cose più importanti ;o)
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