Cerca e trova immobili

AttualitàUnia: «Il coronavirus come scusa per peggiorare le condizioni di lavoro?»

23.03.20 - 18:45
Il sindacato teme che la pandemia venga utilizzata in modo improprio: «Legge allentata senza sentire i dipendenti»
Archivio Depositphotos
Fonte ATS
Unia: «Il coronavirus come scusa per peggiorare le condizioni di lavoro?»
Il sindacato teme che la pandemia venga utilizzata in modo improprio: «Legge allentata senza sentire i dipendenti»

BERNA - Il sindacato Unia teme che l'attuale pandemia da coronavirus sia usata in modo improprio per peggiorare le condizioni di lavoro, e ciò senza consultare i rappresentanti del personale. In particolare critica il «netto allentamento» riguardo al periodo di riposo per autisti.

In settori indispensabili come la logistica e i trasporti, l'assistenza socio-sanitaria e il commercio al dettaglio, i dipendenti svolgono un lavoro indispensabile. È quindi tanto più importante che siano loro offerte buone condizioni di lavoro e non solo ringraziamenti e applausi, sottolinea un comunicato odierno di Unia, che ha lanciato un appello pubblico a tal fine.

Venerdì scorso il Consiglio federale ha preso importanti decisioni a favore dei salariati, ma ha anche allentato la loro protezione in vari settori, scrive il sindacato. In particolare il governo ha sospeso importanti disposizioni di tutela nel settore della logistica e dei trasporti e nei servizi di consegna.

Il riposo degli autisti - Ad esempio, su richieste della grande distribuzione e dell'Associazione svizzera dei trasportatori stradali (ASTAG), gli autisti potranno ora guidare fino a 112 ore (invece di 90) in due settimane consecutive, e i periodi di riposo settimanale saranno ridotti da 45 a 36 ore. Eppure - sottolinea Unia - ci sono abbastanza autisti con la apposita patente che non hanno un lavoro e che potrebbero essere assunti in aggiunta agli altri.

Consegne 7 giorni su 7 - Inoltre l'articolo 7a dell'ordinanza Covid-19 autorizza i servizi di consegna a portare derrate alimentari e altri prodotti sette giorni alla settimana. Non è chiaro - nota il sindacato - perché sarebbe indispensabile consegnare ogni giorno pasti preparati o articoli ordinati online, tanto più che esistono già offerte per persone con esigenze particolari (anziani, persone in quarantena, ecc.). Il rischio è che questi servizi di consegna, noti per le loro pessime condizioni di lavoro e le violazioni della legge, producano ora ulteriori profitti.

«Non c'è stata consultazione» - Questi allentamenti delle norme sul lavoro - aggiunge Unia - sono stati decisi anche senza consultazione con i dipendenti e i loro sindacati. La deregolamentazione è accettabile solo se c'è una chiara necessità in settori assolutamente essenziali (servizi di base), se le parti sociali sono coinvolte e unanimi (approvazione eccezionale) e se vi sono chiare misure compensative per i dipendenti. Le eccezioni devono essere molto limitate nel tempo ed eliminate immediatamente non appena la situazione migliora.

L'Unia richiede quindi che le misure di protezione della salute siano rispettate ovunque, anche nei servizi di consegna, e che in caso contrario il lavoro venga interrotto. I dipendenti del settore devono essere adeguatamente remunerati anche per il lavoro straordinario. E i corrieri e i servizi di consegna non dovrebbero ricevere sostegno statale se non offrono condizioni di lavoro dignitose. I modelli commerciali alla Uber dovrebbero invece essere esplicitamente esclusi dalla categoria dei fornitori di beni di prima necessità.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE