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SVIZZERALa testimonianza di una delle prime contagiate: «Mi sentivo un pericolo»

21.03.20 - 11:12
La giovane era stata contagiata a Milano durante una sfilata di moda.
Screenshot SRF
La testimonianza di una delle prime contagiate: «Mi sentivo un pericolo»
La giovane era stata contagiata a Milano durante una sfilata di moda.
Ora, guarita e immune, vuole aiutare gli altri nel combattere la malattia: «Voglio usare la mia immunità per dare una mano negli ospedali»

ZURIGO - È passato quasi un mese dal primo caso di coronavirus confermato in Svizzera. Il cosiddetto "paziente uno" - un medico luganese di 70 anni - era stato ricoverato alla clinica Moncucco lo scorso 25 febbraio. Tre giorni dopo l'uomo era stato dimesso «in buone condizioni». Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti. Tanto che in Svizzera si registrano ormai 4'840 casi, mentre i contagi in Ticino sono 834. Tra i primi casi elvetici, troviamo pure la 26enne Bettina Sooder che ieri sera ha raccontato la sua esperienza alla trasmissione "10 vor 10".

La giovane era risultata positiva ormai tre settimane fa ed era stata infettata a Milano, durante una sfilata di moda. Ora è guarita e immune. Ma l'apprensione di quell'esperienza resta. «Da un giorno all'altro sono comparsi tosse e mal di gola. Subito dopo ho perso il senso del gusto». La ragazza ha pensato a un comune raffreddamento. Ma il test ha fugato i dubbi e dato il suo responso: «Avevo preso il coronavirus».

Bettina viene immediatamente ricoverata in isolamento all'ospedale. Lì passa quattro giorni per poi trascorrerne altri 14 a casa sua. In quarantena. «Era tutto strano. Improvvisamente mi sentivo un pericolo per gli altri. E pure molto sola».

La solitudine, non un sentimento usuale per una ragazza come lei. Bettina è tornata al lavoro lunedì. Ma tra i colleghi serpeggia un po' di paura. «Le persone temono che io possa ancora infettarle e mi evitano».

Secondo le attuali conoscenze scientifiche sul coronavirus - come riportato da 20 Minuten - la 26enne può considerarsi immune e (teoricamente) non dovrebbe più venire infettata dal Covid-19. «Voglio usare la mia immunità per dare una mano in ospedale. Per aiutare il prossimo».

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