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SVIZZERAIl Governo inasprisce la lotta contro il coronavirus

13.03.20 - 15:33
Berna segue l'esempio del Ticino. Sommaruga: «La situazione è critica»
tipress (Archivio)
Fonte ats
Il Governo inasprisce la lotta contro il coronavirus
Berna segue l'esempio del Ticino. Sommaruga: «La situazione è critica»
Molti altri i provvedimenti: restrizioni alla frontiera con l'Italia, massimo 50 persone nei locali pubblici, no alle manifestazioni e 10 miliardi a sostegno dell'economia

BERNA - Dall'Italia solo frontalieri, dimoranti e cittadini svizzeri, scuole chiuse fino al 5 aprile, al massimo 50 persone nello stesso momento nei locali pubblici, vietate le manifestazioni con più di 100 persone e 10 miliardi di franchi a sostegno dell'economia. Sono queste le principali novità comunicate poco fa dal Consiglio federale. 

«La situazione è critica» - «La situazione è critica ma abbiamo la possibilità e i mezzi per affrontarla sul piano medico e finanziario», ha detto la presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga aprendo la conferenza stampa sulle misure adottate dal Governo per lottare contro il coronavirus, i cui casi sono oltre 1'000, di cui 215 in Ticino.

Frontalieri, dimoranti e svizzeri - Da subito possono entrare in Svizzera dall'Italia solo i cittadini svizzeri, le persone con un permesso di soggiorno e quelle che devono venire nel nostro Paese per motivi professionali (i frontalieri). Il traffico di transito e il trasporto merci non sono toccati dal provvedimento odierno del Consiglio federale. Potranno in ogni caso continuare a varcare il confine con l’Italia le persone in situazione di assoluta necessità, spiega una nota governativa odierna. 

Evitare di sovraccaricare il sistema - «Con questa decisione vogliamo proteggere in primo luogo la popolazione residente nella Confederazione, evitando inoltre un'eccessiva pressione sul sistema sanitario elvetico», ha spiegato la ministra di giustizia e polizia, aggiungendo che tale misura restrittiva nei confronti della Penisola è stata adottata su richiesta del Ticino, dei Grigioni e del Vallese. Si tratta di evitare che cittadini originari di questo Paese considerato a rischio finiscano a carico del sistema sanitario elvetico, col rischio di saturarlo.

E Schengen e Dublino? - Di fatto, ha sottolineato la ministra sangallese, la Svizzera reintroduce i controlli alla frontiera. Oltre all'Italia, limitazioni potrebbero essere estese ad altri Paesi. Si tratta di un provvedimento consentito in frangenti particolari dagli accordi di Schengen, ha precisato la consigliera federale, che ha informato di questa decisione la commissione europea.

Per quanto attiene ai richiedenti asilo, ha aggiunto la ministra del PLR, le misure restrittive valgono anche per queste persone. Da oggi, la Svizzera non accetterà più, per esempio, profughi dall'Italia nel quadro degli accordi di Dublino.

Scuole chiuse - Le scuole resteranno chiuse in tutta la Svizzera fino al 5 aprile. I cantoni - così come comunicato questa mattina dal Governo ticinese - possono prevedere offerte di custodia per evitare che i bambini vengano accuditi dai nonni, che rientrano nel gruppo delle persone maggiormente a rischio.

Gli esami già previsti possono essere tenuti soltanto se vengono adottate determinate misure di sicurezza.

«La situazione è cambiata» - Alla domanda sul perché abbia cambiato idea, fino a ieri si raccomandava infatti di tenere le scuole aperte, Berset ha spiegato che la situazione è cambiata. La decisione di mercoledì del Ticino di chiudere le scuole postobbligatorie, misura presa peraltro su raccomandazione dell'Ufficio federale di sanità pubblica, ha anche giocato un ruolo, ha sostenuto il consigliere federale.

È infatti terribilmente difficile spiegare alla popolazione perché i giovani con più di 16 anni possono stare a casa mentre i più giovani devono andare a scuola. Anche se non è l'elemento determinante, c'è anche da considerare la decisione dei Paesi confinanti che hanno tutti deciso di chiudere temporaneamente le scuole, ha spiegato Berset.

Massimo 50 persone nei locali - Da subito e fino alla fine di aprile nei ristoranti, nei bar e nelle discoteche non è ammessa la presenza di più di 50 persone. In questo modo - spiega l'esecutivo - è più facile mantenere la distanza reciproca di sicurezza.

Stop alle manifestazioni - Da subito e fino alla fine di aprile sono vietate le manifestazioni con più di 100 persone. Questo provvedimento si applica anche alle strutture del tempo libero, quali i musei, i centri sportivi, le piscine e le stazioni sciistiche.

Le manifestazioni a cui siano presenti meno di 100 persone sono autorizzate, «a condizione di rispettare tutta una serie di criteri presenti nell'ordinanza adottata oggi dal governo», ha spiegato il consigliere federale Alain Berset in conferenza stampa.

10 miliardi per l'economia - Circa 10 miliardi di franchi è la somma che il Consiglio federale intende mettere a disposizione dell'economia per mitigare le conseguenze dell'epidemia di coronavirus. 

Aiuti allo sport - Sono anche previsti provvedimenti per aiutare gli organizzatori di eventi sportivi e il settore culturale. Per le squadre professionistiche sono previsti in particolare fino a 50 milioni di aiuti.

La sessione continua - I lavori alle Camere federali potranno riprendere come previsto lunedì. Le misure restrittive legate al coronavirus decise oggi dal Consiglio federale non si applicano in questo caso. L'ordinanza adottata oggi dall'esecutivo non impone le chiusure degli uffici "open-space" o delle imprese, ha spiegato il consigliere federale Alain Berset.

La sessione, ha aggiunto, non rientra inoltre nella categoria di manifestazione pubblica o privata, dove il numero massimo di partecipanti è stato fissato a 100. La decisione di interrompere i lavori spetta quindi ai parlamentari stessi, ha precisato il ministro della sanità.

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