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SVIZZERAIn calo l'utile della Posta

12.03.20 - 10:16
Per il 2019 si parla di 255 milioni di franchi
Archivio Tipress
Fonte ATS
In calo l'utile della Posta
Per il 2019 si parla di 255 milioni di franchi

BERNA - La Posta lo scorso anno ha conseguito un utile in calo di 149 milioni di franchi su base annua, a 255 milioni di franchi. L'evoluzione è dovuta soprattutto alle difficili condizioni quadro, precisa il gigante giallo in una nota odierna. Per l'ex regia federale è giunto il momento di «una svolta decisiva» secondo Urs Schwaller, presidente del Consiglio di amministrazione.

Con 450 milioni di franchi, il risultato d'esercizio (EBIT) registra un calo di 55 milioni rispetto al 2018, in linea con le aspettative della Posta. Nella nota, il gigante giallo precisa che la flessione è meno marcata di quanto ci si potesse aspettare a fronte di gravi condizioni quadro «grazie a efficaci misure di prospezione del mercato e di aumento dell'efficienza». Molte delle unità hanno fornito risultati positivi nonostante le difficoltà e ciò «è merito dell'instancabile impegno dei circa 56’000 collaboratori».

I tassi d'interesse bassi, il calo dei volumi delle lettere e il forte aumento delle quantità nel settore dei pacchi sono le principali sfide cui la Posta si trova confrontata. La continua e persistente contrazione dei risultati degli anni scorsi ne è il risultato. Per poter gestire la trasformazione in programma per i prossimi anni, l'ex regia federale deve poter contare «su una base finanziaria sufficientemente solida».

«Vogliamo restare un'azienda sana, competitiva e non sovvenzionata, per poter autofinanziare il servizio universale anche in futuro» dichiara Alex Glanzmann, responsabile Finanze, citato nella nota, secondo cui ora «è giunto il momento d'intervenire!».

PostFinance in difficoltà - Le previsioni della Posta circa le difficili condizioni quadro in cui versa PostFinance hanno trovato conferma, si legge nella nota. Il risultato d'esercizio ha registrato un incremento di 20 milioni di franchi, raggiungendo quota 240 milioni: si tratta tuttavia di un effetto non duraturo, precisa la Posta.

Soprattutto a causa degli attuali livelli dei tassi d'interesse, i ricavi d'esercizio sono scesi di 44 milioni di franchi, raggiungendo i 1'660 milioni. «Risulta evidente che, nell'attuale contesto di tassi negativi, non possiamo compensare lo svantaggio concorrenziale legato all'impossibilità di offrire autonomamente crediti e ipoteche» dichiara il CEO di PostFinance Hansruedi Köng.

Sempre più pacchi - PostLogistics ha chiuso il 2019 con un risultato d'esercizio (Ebit) peggiore dell'anno precedente, totalizzando 128 milioni di franchi (-17 milioni). L'aumento del volume di pacchi (+7,3%) renderà necessari nuovi investimenti per centinaia di milioni di franchi per la costruzione di nuovi centri di smistamento.

A incidere negativamente sul risultato di PostLogistics sono stati la vendita di un gruppo di società affiliate, la costituzione di accantonamenti e i costi derivanti da una rapina a un portavalori. Per contro, i ricavi d'esercizio hanno registrato un aumento di 44 milioni di franchi per arrivare a quota 1708 milioni.

Per quanto riguarda AutoPostale, succursale nella bufera in seguito a irregolarità contabili, la Posta precisa che grazie a un ulteriore potenziamento dell'offerta, la prestazione chilometrica annua è aumentata del 3,3% a 127,4 milioni di chilometri. I ricavi d'esercizio sono aumentati del 2%, mentre il risultato d'esercizio è stato pari a -24 milioni di franchi. Questo valore negativo «è riconducibile soprattutto a una serie di riduzioni di valore dell'attivo fisso» precisa la nota.

«Agire, ora!» - Nel corso degli anni - enfatizza il Gigante giallo - la Posta ha destinato ingenti somme all'infrastruttura e ai servizi, all'innovazione, alla crescita professionale dei collaboratori e alla sostenibilità. Solo nel 2019 il gruppo ha investito circa 470 milioni di franchi. «Finora la Posta ha autofinanziato questi investimenti attingendo al flusso di denaro derivante dall'attività operativa» spiega Glanzmann.

Ora restano pochi anni per adottare le misure necessarie per mantenersi redditizi e al passo con i tempi: «In questo lasso di tempo la Posta, la Confederazione e il mondo politico devono reagire alle sfide principali e gettare le basi per le soluzioni». Secondo Glanzmann, infatti, «mantenere lo status quo non è un'opzione. Se le condizioni quadro a livello politico e aziendale non cambieranno, in un futuro prossimo il margine finanziario della Posta sarà troppo esiguo perché quest'ultima possa mantenere la sua capacità di agire».

«La Posta si trova davanti a una svolta decisiva», e non è la prima volta che deve superare sfide simili, sottolinea afferma Urs Schwaller, presidente del Consiglio di amministrazione. La Posta vuole rimanere un'azienda solida e non sovvenzionata.

L'obiettivo - dichiara dal canto suo il direttore generale Roberto Cirillo - è aggiungere un nuovo capitolo alla storia di successo della Posta e continuare ad autofinanziare il servizio universale. «Vogliamo fornire un servizio pubblico di qualità anche in futuro e siamo orgogliosi di finanziarlo con le nostre risorse».

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