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SVIZZERACaso Crypto: «Certi consiglieri federali erano informati»

16.02.20 - 08:54
La stampa domenicale d'oltralpe sottolinea come le alte sfere fossero a conoscenza dell'operazione di spionaggio legata alla società di Zugo
Keystone
La foto ufficiale del Consiglio federale del 1995
La foto ufficiale del Consiglio federale del 1995
Fonte ats
Caso Crypto: «Certi consiglieri federali erano informati»
La stampa domenicale d'oltralpe sottolinea come le alte sfere fossero a conoscenza dell'operazione di spionaggio legata alla società di Zugo

BERNA - Il caso di spionaggio legato alla società Crypto riempie le pagine dei domenicali, che lanciano illazioni riguardo alle informazioni in possesso di diversi consiglieri federali, provenienti da ogni regione linguistica.

Secondo la "NZZ am Sonntag" e la "SonntagsZeitung", la ministra Karin Keller-Sutter ha sottoposto al Consiglio federale documenti che proverebbero che l'ex ministro della giustizia Arnold Koller fosse ben informato sull'inchiesta della polizia federale su Crypto negli anni '90.

Sarebbe stato anche a conoscenza dei contatti dell'ex consigliere federale Kaspar Villiger con un membro del consiglio d'amministrazione della società. Villiger ha già però negato in settimana ogni coinvolgimento o informazione sul caso.

Anche Flavio Cotti informato - La "NZZ am Sonntag", basandosi su lettere del 1994, afferma che l'allora ministro dell'economia Jean-Pascal Delamuraz e quello degli esteri, il ticinese Flavio Cotti, fossero informati della situazione. Le missive sarebbero state scritte da un uomo d'affari che lavorava per la distribuzione della società in Iran, arrestato nel 1992.

A questa lista già piuttosto corposa, "Le Matin Dimanche" aggiunge due personaggi politici del canton Zugo, dove ha sede Crypto: l'ex consigliere nazionale e consigliere di Stato Georg Stucky, fra l'altro membro e poi presidente del consiglio d'amministrazione (cda) della stessa Crypto per diversi anni, e l'ex consigliere agli Stati Rolf Schweiger, anche lui membro del cda fra il 2014 e il 2018.

Il tutto darà sicuramente lavoro in abbondanza all'ex giudice federale Niklaus Oberholzer, che conduce l'inchiesta sul caso. Intervistato da "Le Matin Dimanche" e "SonntagsZeitung", parla di «una delle missioni più appassionanti». Il suo lavoro consiste nel «ricostruire con cura i fatti».

La vicenda - La scottante vicenda è venuta alla luce martedì con le rivelazioni del programma "Rundschau" della televisione svizzerotedesca, stando alle quali la CIA e i servizi segreti tedeschi (BND) avrebbero intercettato per decenni migliaia di documenti da più di 100 Paesi utilizzando dispositivi di criptaggio della società Crypto.

A seguito delle rivelazioni da parte dei media, nel novembre scorso il governo, informato dal Dipartimento federale della difesa (DDPS), ha deciso a metà gennaio di avviare un'inchiesta incaricando l'ex giudice federale Niklaus Oberholzer di chiarire i fatti, che «risalgono a molto tempo fa e sono difficili da ricostruire», si è limitato a dire l'esecutivo. Le conclusioni dell'inchiesta sono attese per la fine di giugno.

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