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SVIZZERACon la norma anti-omofobia «ci saranno ancora attacchi ai gay»

09.02.20 - 19:03
È quanto teme la maggioranza delle persone che ha preso parte al sondaggio 20 minuti/Tamedia. L'oggetto è stato approvato dal 63,1% dei votanti
Archivio Keystone
Con la norma anti-omofobia «ci saranno ancora attacchi ai gay»
È quanto teme la maggioranza delle persone che ha preso parte al sondaggio 20 minuti/Tamedia. L'oggetto è stato approvato dal 63,1% dei votanti

BERNA - I sondaggi lo avevano previsto sin dalle prime battute: l’estensione della norma anti-razzismo alla discriminazione basata sull’orientamento sessuale è stata approvata dal 63,1% dei votanti (con una partecipazione del 40,9% a livello nazionale).

Ma la misura porterà effettivamente a una diminuzione degli attacchi fisici nei confronti di omosessuali e bisessuali? In molti non ci credono, come si evince dal sondaggio 20 minuti/Tamedia a cui dal 6 all’8 febbraio scorsi hanno preso parte oltre diecimila persone da tutta la Svizzera. Il 54% degli interpellati ritiene infatti che la situazione non cambierà (contro un 40% che la vede diversamente e un 6% che non prende posizione).

Fatto sta che la norma anti-omofobia è stata approvata, con un voto che vede soltanto gli elettori UDC tra i contrari. La maggioranza più ampia si trova tra i partiti della sinistra (88% dei verdi e ben il 91% dei socialisti). I “sì” vanno inoltre calando (ma restano la maggioranza) con l’aumentare dell’età.

Iniziativa sugli alloggi: «Respinta da chi vive in periferia» - L’iniziativa popolare “Più abitazioni a prezzi accessibili” aveva invece inizialmente raccolto molto consenso. Ma con l’avvicinarsi con l’odierno appuntamento alle urne, i contrari erano passati in vantaggio. E infatti oggi la proposta è stata bocciata dal 57,1% dei votanti.

L’iniziativa è stata respinta soprattutto da chi vive in periferia o in campagna, come si evince dal sondaggio 20 minuti/Tamedia. I favorevoli sono infatti in vantaggio soltanto tra i residenti in città, con una percentuale del 55%. E tra l’altro tra chi vive in un’abitazione in affitto (in questo caso i favorevoli sono al 58%).

Non è poi una sorpresa che il “no” prevalga - sempre secondo i risultati del rilevamento - tra coloro che guadagnano più di undicimila franchi al mese. Ma soltanto tra chi ha un salario mensile inferiore ai tremila franchi vince il “sì” (si parla di una percentuale del 54%).

Il sondaggio elettorale è stato condotto da 20 minuti e Tamedia in collaborazione con LeeWas. Sono 10'317 le persone da tutta la Svizzera che dal 6 all'8 febbraio hanno preso parte al sondaggio 20 minuti/Tamedia sulle votazioni federali del 9 febbraio 2020. I dati vengono ponderati in base a variabili demografiche, geografiche e politiche. Il margine d’errore si attesta all’2,1%. Più informazioni su tamedia.ch/umfragen (in tedesco) o tamedia.ch/sondage (in francese).

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COMMENTI
 

pulp 4 anni fa su tio
Quando leggevo questo articolo, l'ho fatto sorridendo: ma i sondaggisti, perché fanno certe domande? Detta diversamente, se una norma permettesse di evitare il reato, allora non avremmo più omicidi, stupri ecc. ecc. No dai siamo seri, adesso bisognerà attendere qualche anno e verificare la situazione. Se tale norma (quella sulla discriminazione per intenderci) avrà degli effetti "positivi" e cioè si denoterà una diminuzione dei casi di omofobia, allora facciamo una bella norma per inasprire le pene per i pedofili e altri reati disgustosi…. ovviamente con la speranza di ridurre il fenomeno.

ni_na 4 anni fa su tio
Freniamo l’isteria... oltre al titolo ci sarebbe anche l’articolo, che alla fine descrive i risultati del sondaggio condotto da tio. E comunque è inutile che rosicate. La maggioranza, in questa democrazia, NON discrimina. E ora questo pensiero è ancor più legittimato dalla legge. Ci sarebbero altri problemi piuttosto, dai risultati della votazione. Gli altri temi son passati per il rotto della cuffia e con il raggiro. E questo sì che è un problema di cui bisognerebbe parlare!

Svizzeraefieradiesserlo 4 anni fa su tio
Certo che ci saranno ancora attacchi ai gay, perchè come sempre non abbiamo capito cosa siamo andati a votare, perchè leggiamo sempre solo gli slogan.
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